Diecimila italiani sono in Grecia, Croazia, Spagna e Malta: “senza tampone non rientrano”

Chi entra in Italia da Croazia, Grecia, Malta o Spagna, deve fare il test tampone per accertare o meno il contagio da coronavirus.

Se volete, se dovete partire per le vacanze in Croazia, Grecia, Spagna o Malta, fatelo pure ma il rischio a detta degli esperti è altissimo. E al rientro sarete obbligati ad effettuare il tampone per accertare che siate negativi o meno al test Covid.

Il tampone lo deve fare anche chi è stato in quei Paesi nell’arco dei 14 giorni antecedenti. E’ quello che prevede l’Ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

I passeggeri hanno l’obbligo di presentare 72 ore prima dell’ingresso in Italia, i risultati di un test (molecolare o antigenico), effettuato attraverso un tampone che ovviamente dovrà risultare negativo.

Inoltre, dove ce ne sarà la possibilità – le regioni si stanno attrezzando -, c’è l’obbligo di effettuare il test al momento dell’arrivo in aeroporto, nel porto o nell’area di confine, oppure, entro 48 ore dall’arrivo in Italia, presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.

In attesa del test è necessario sottoporsi a un isolamento fiduciario. Nessuno ha numeri e dati precisi, in Italia non esiste un monitoraggio preciso né rispetto agli arrivi e né rispetto alle partenze […] nemmeno l’Enit ha numeri aggiornati se non alla fine dell’anno.

Possiamo fare una stima molto approssimativa e dire che in questo momento circa diecimila italiani sono all’estero per turismo […] Si dividono principalmente tra Spagna e Grecia e a seguire in Croazia e a Malta (più piccola e raggiungibile sono in aereo)”. Lo dice interpellata dall’ANSA Ivana Jelinic, presidente della Fiavet, Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo.

Turisti italiani nei Paesi più a rischio: le regioni sono nel caos

Tutti coloro i quali arrivano da Croazia, Grecia, Malta o Spagna sono obbligati a comunicare, una volta in Italia, il loro arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

Nel caso in cui insorgano sintomi di Covid-19 c’è l’obbligo di segnalarlo alle aziende sanitarie attraverso i numeri telefonici dedicati e di sottoporsi all’isolamento.

Le Regioni dunque si attrezzano e arrivano le ordinanze dei governatori. Tamponi obbligatori per chi rientra dagli Stati individuati da Speranza per i calabresi da oggi fino al 7 settembre.

L’ordinanza di Iole Santelli prevede anche “l’obbligo dell’uso delle mascherine o altre protezioni idonee, in tutti i luoghi chiusi e all’aperto accessibili al pubblico, nelle circostanze in cui la distanza interpersonale non possa essere rispettata, fermo restando in ogni caso il divieto di assembramento”. 

Tamponi obbligatori anche in Sardegna, Liguria, Campania, Piemonte e Veneto dove il governatore Zaia ha annunciato: “Stiamo predisponendo di attivarci nei punti di arrivo come porti e aeroporti con tamponi rapidi”. 

Nel Lazio “da oggi sono attivi tutti i drive-in per eseguire i test su chi rientra dalla Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Chi rientra nel Lazio deve fare due cose: comunicarlo al numero verde 800.118.800 o attraverso la app ‘Lazio Doctor Covid’ e recarsi al drive-in con tessera sanitaria e documento di viaggio.

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una nuova ordinanza valida fino al 6 settembre per “mettere in sicurezza il territorio” e che, rispetto al Dpcm del Governo, “implica comportamenti a cui obbligatoriamente deve sottostare – puntualizza – chi viene da alcuni Paesi considerati ‘a rischio o che fa parte di specifiche categorie'”.

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