Coronavirus: seconda ondata, cosa succederebbe? Tutti i possibili scenari

Con l’avvicinarsi della fine dell’estate torna ad affiorare la paura per una possibile nuova impennata di contagi da coronavirus. Ecco come si sta preparando l’Italia all’eventualità 

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Fonte Instagram – @igiene.corpo.casa

L’Italia sta per entrare nella fase 3 del coronavirus e per questo l’Istituto Superiore della Sanità ha già stilato i dettami da seguire in base ai possibili scenari che potrebbero verificarsi.

Tramite un documento (al momento non pubblico) gli esperti dell’ISS insieme al ministero della Salute hanno analizzato quello che potrebbe accadere il prossimo autunno. Uno dei fattori maggiormente considerati è quello della riaperture delle scuole che potrebbe portare ad un incremento dell’indice di trasmissione nazionale dello 0,4%.

Coronavirus: le tre possibilità in caso di seconda ondata in autunno

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Fonte foto: (Pixabay)

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera gli scenari possibili sono sostanzialmente 3 ai quali si potranno applicare diverse soluzioni.

Il primo caso è quello della trasmissione localizzata dove è di fondamentale importanze la localizzazione e l’isolamento di piccoli focolai. La seconda ipotesi invece riguarda una possibile impennata di contagi che verrebbe gestita senza grandi interventi sanitari e con il ricovero solo si registrano gravi complicazioni. L’ultima possibilità è una sorta di spettro che nessun italiano vuole rivivere, ovvero quelle delle restrizioni con tanto di lockdown.

Servirà la massima cooperazione tra le Regioni e le istituzioni in generale. Dovranno essere aggiornati costantemente i numeri per capire la situazione reale e bisognerà tenere sotto stretta osservazione le scuole e le case di cura per anziani, gli ambienti considerati più pericolosi in tal senso.

Per forza di cose bisognerà anche potenziare il sistema sanitario sia in termini di formazione del personale, sia di strutture e di posti letto. Insomma, la paura è tanta, la seconda ondata è un rischio che l’Italia sta prendendo seriamente in considerazione, anche alla luce di ciò che sta accadendo nei paesi esteri più vicini. Germania e Spagna stanno vivendo forti situazioni di disagio, così come anche il Belgio. 

Stavolta non si possono commettere errori. Conoscendo meglio “l’avversario” si sono potuti studiare i punti di forza e le tecniche per arginarlo. A prescindere da come andrà il Bel Paese è già pronto ad una nuova battaglia.

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