Alex Zanardi, la previsione che spaventa: “Sarà come un bambino”

Tantissimi i danni causati dall’ultimo incidente che poteva essere fatale, ad Alex Zanardi, spuntano le preoccupazioni della dottoressa Rizzoli

Alex Zanardi, danni cerebrali: "Sarà coma un bambino"
Alex Zanardi (fonte foto: Getty Images)

La data del 27 giugno 2020, resterà per sempre maledetta, nei cuori di amici, parenti e semplici fan dell’ex pilota di Formula 1, Alex Zanardi. Tantissime, le testimonianze d’affetto, hanno commosso il web, quelle del giovane figlio Niccolò, ma ancora oggi, non resta che aspettare.

Ancora non sono del tutto chiari i danni al cervello, causati dal tremendo impatto con un camion. Dopo un mese di terapia intensiva, l’ex conduttore di Sfide, modello di tanti giovani sportivi, era stato dimesso dall’ospedale di Siena, per essere portato in una struttura riabilitativa. Ma non c’è ottimismo, su un riadattamento veloce.

La dottoressa: “Come un bambino che deve imparare da solo”

Alex Zanardi (fonte foto: Getty Images)

Il settimanale Nuovo, visti i tanti dubbi che si rincorrono sul futuro dell’ex pilota, ha deciso di provare a dare agli appassionati un’idea più chiara, attraverso le parole di Melania Rizzoli, medico che conobbe Alex Zanardi all’epoca del primo impressionante incidente, che costò la perdita di entrambi gli arti inferiori al bolognese, avvenuto nella categoria CART.

“Una lunghissima, doppia riabilitazione: neurologica, stimolando le zone del cervello danneggiate; e fisica, attraverso l’attività motoria”, inizierà in questo modo, a tempo debito, il ritorno alla vita dell’ex pilota, secondo la dottoressa, che spiega che questa potrebbe non essere altro che la migliore delle ipotesi, ma non è certo che possa andare in porto.

Così, fosse, Zanardi: “Dovrà imparare di nuovo ad alimentarsi e a espletare le funzioni fisiologiche. Sarà come un bambino che deve essere portato all’autonomia“. Il campione infatti, è rimasto per più di un mese attaccato alle macchine e per di più con alcuni lati del cervello sicuramente danneggiati.

Poi, un sospiro di sollievo e le ultime parole, meno pesanti della dottoressa: “Se le lesioni non fossero devastanti, per come lo conosco spero in un buon recupero”. Per ora il Paese si stringe attorno al suo campione e spera che notizie su un trauma reversibile, possano presto far intravedere la luce.

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