Stefano, bambino morto nel pozzo: quella volta che decise di non fare goal…

Emergono dei particolari emozionanti sulla vita di Stefano Borghes 12enne scomparso dopo essere precipitato in un pozzo nel pozzo situato nel Parco Coronini Cronberg a Gorizia

Stefano Borghes
Fonte Facebook – gazzettadellosport

Fa ancora rabbia la morte di Stefano Borghes. Il ragazzino di appena 12 anni è venuto a mancare lo scorso 22 luglio dopo la caduta in un pozzo di circa 30 metri del Parco Coronini Cronberg a Gorizia mentre stava prendendo parte ad un campo scuola con dei suoi pari età.

Naturalmente è in corso di svolgimento una delicata indagine per cercare di ricostruire il reale andamento dei fatti e per comprendere quali siano state le cause che hanno portato alla tragedia. Il magistrato Ilaria Iozzi sta ascoltando le varie parti coinvolte a partire dagli organizzatori del centro estivo e dalla fondazione che gestisce la manutenzione della struttura. Saranno sentiti anche i bambini, ma ciò sarà fatto con tutte le cautele del caso visto che si tratta di minori.

Secondo le prime ricostruzioni sembra che a sottrarre la vita a Stefano sia stato un atroce incidente. Il ragazzino sarebbe salito sul pozzo, ma una parte della copertura avrebbe ceduto trasformandosi in una botola deleteria.

Stefano Borghes, l’angelo del fair play

Stefano Borghes
Fonte Facebook – Gigi Di Meo

In seguito alla sua prematura e dolorosa dipartito è venuto alla luce un aneddoto decisamente commovente sulla breve esistenza di Stefano reso noto dal quotidiano friulano Il Piccolo. 

Lo scorso dicembre durante una partita di calcio con l’U.S Azzurra Gorizia aveva rinunciato a segnare un goal per aiutare il portiere avversario (dell’Aris San Polo) alle prese con un infortunio. Un racconto da brividi, che rende l’idea dell’animo puro di Stefano, volato in paradiso troppo presto.

Ai tempi Borghes fu insignito del premio fair play dello sport insieme ad un compagno di squadra nell’ambito della manifestazione “Le eccellenze dello sport” organizzata dall’Associazione Atleti Olimpici Azzurri d’Italia, Stelle al merito dello Sport del Coni e Panathlon International Club.

Il mondo avrebbe bisogno di esempi come lui, di purezza e di altruismo, ma purtroppo i fiori più belli sono sempre quelli che muoiono prima. Forse perché il mondo è troppo geloso della loro immensa bellezza.

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