Il Pd vuole abolire i decreti Salvini: via libera ai migranti

Il capodelegazione Pd, Dario Franceschini, vuole abbattere i decreti sicurezza di Salvini. Il rischio di un’immigrazione incontrollata.

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Dopo la sanatoria voluta dal ministro Bellanova, il Pd – con il consenso di parte dei 5 Stelle – sta lavorando per cercare di abolire i decreti sicurezza voluti da Salvini quando era ministro dell’Interno.

Gli sbarchi sono aumentati del 300% ma il capo delegazione Pd, Dario Franceschini, vuole accellerare i passi e Conte è quasi d’accordo. L’intenzione non è solo «andare oltre» i famosi rilievi del presidente della Repubblica.

I dettagli del piano – a cui lavora fin dal suo insediamento il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – sono stati spiegati ieri su Repubblica. Le priime due richieste sono un omaggio alle richieste di Mattarella: stop alle maximulte alle Ong e al sequestro delle navi che prelevano i migranti dai barconi.

Di fatto, il governo giallorosso – in questo caso più rosso che giallo – lavora alla creazione di due norme, una dedicata all’immigrazione, l’altra all’ordine pubblico: esattamente l’opposto dell’approccio voluto da Salvini al Viminale.

L’Intenzione di Lamorgese, a quanto emerge dalla ricostruzione, è colpire al cuore i decreti del leader della Lega. Come? Il ripristino dell’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo (con tutti i diritti annessi e connessi), il ritorno degli Sprar  che è il sistema di accoglienza diffusa, quello per intenderci che ha permesso per tanti anni di vedere migranti ospitati negli hotel.

Ma il piatto forte è: riallargare le maglie del diritto di accoglienza. Se è vero che – come si legge – i 5 Stelle non possono accettare il ripristino della protezione umanitaria (la misura che permetteva a più di tre profughi su dieci di accedere al diritto di asilo), si sta sperimentando come far rientrare dalla finestra ciò che è stato cacciato fuori dalla porta.

Un potenziale “avanti tutti”, come è stato prima della stagione Salvini. Sulla carta – esclusa la “sinistra” vicina a Fico – una riforma difficilmente digeribile dai 5 Stelle ma anche dallo stesso Conte che ha approvato tutte le misure volute dalla Lega.

Su questo, però, Franceschini non vuole sentire ragioni: lui e il Pd pretendono la riforma già nel prossimo Cdm. La voglia di difendere la propria permanenza al governo farà crollare anche i restanti indecisi dei 5 Stelle?

Dario Franceschini, Getty Images

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