I prestiti coperti dal Fondo di garanzia estesi anche alle associazioni professionali e alle società tra professionisti: un’autocertificazione senza ulteriori controlli.
Forse ci siamo davvero. I soldi tanto agognati dalle imprese stanno arrivando e la burocrazia è stata ridotta al minimo. Per quanto riguarda le garanzie rilasciate dalla Sace per i prestiti stanziati dal governo in emergenza coronavirus, il Parlamento ha disposto una serie di modifiche relative ai profili soggettivi, a quelli oggettivi di intervento e alle procedure da adottare.
“Di particolare rilievo”, è scritto in una nota dell’Abi sulla circolare in cui si chiede “il massimo impegno attuativo delle banche”, “è il nuovo articolo 1-bis che dispone che le richieste di nuovi finanziamenti debbano essere integrate da un’autocertificazione del titolare o del legale rappresentante dell’impresa richiedente il finanziamento e indica esplicitamente che la banca non è tenuta a svolgere accertamenti ulteriori rispetto alla verifica formale di quanto dichiarato, fermi restando gli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio”.
Per le garanzie su operazioni di rinegoziazione, è stato disposto che per i finanziamenti che verranno deliberati da oggi, la liquidità aggiuntiva dovrà ammontare al 25% (e non più al 10%), quindi con un impegno supplementare per le banche pari al 15%.
Possono beneficiare della garanzia Sace anche le imprese agricole che non abbiano ulteriori margini di accesso alla garanzia del Fondo costituto presso l’Ismea.
Stop ai paradisi fiscali: sono state infatti escluse dal Parlamento le società che controllano (o sono controllate) direttamente o indirettamente da una società residente in un Paese o in un territorio non cooperativo a fini fiscali, a meno che la società non dimostri che il soggetto non residente svolga un’attività economica effettiva, mediante l’impiego di personale, attrezzature, attivi e locali.
È stata introdotta anche la possibilità per finanziamenti superiori a 25.000 euro di avvalersi di un preammortamento fino a 24 mesi. Per i finanziamenti fino a 25.000 euro con garanzia dello Stato del 100 per cento ne è stata allungata la durata da 6 a 10 anni e l’importo massimo è stato innalzato a 30.000 euro.
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