Roma: “Casapound se ne deve andare” esulta la Raggi

Secondo il viceministro Castelli, è già stato ordinato lo sgombero della vecchia sede di via Napoleone III occupata da Casapound.

La notizia è arrivata nella serata del 3 giugno, fonte: la pagina twitter del viceministro dell’Economia, Laura Castelli.

“Ho appena saputo che è stato ordinato lo sgombero da Via Napoleone III a Casapound. Ci lavoriamo da tanto, finalmente si ristabilisce la legalità” – il suo messaggio.

Lo stabile di via Napoleone III a Roma, era stato occupato dai militanti dell’organizzazione neofascista nel 2003 ed ospita anche alcune famiglie in emergenza abitativa. L’edificio appartiene all’Agenzia del Demanio ma è in consegna per uso governativo al Ministero dell’Istruzione dal 1963.
Sì, 1963, e in 57 anni nessuno se ne è occupato: ora però tutti rivendicano quel palazzo.

A leggere ciò che scrivono la sindaca Virginia Raggi e la viceministra, entrambe del M5s, lo sgombero sembra ormai cosa fatta. Ma non sarebbe proprio così.

Casapound sarebbe stato invitato a lasciare lo stabile in via Napoleone III, all’Esquilino, ma la questura non avrebbe ancora notificato nulla. Solo ad una piccola rappresentanza di CasaPound i poliziotti avrebbero detto che devono fare le valigie al più presto.

La situazione, però, è ancora in stallo, probabilmente per cercare di risolvere la questione senza tensioni sociali e problemi di ordine pubblico.

La guerra infinita di Virginia Raggi

La sindaca grillina ha da tempo dichiarato guerra a CasaPound. Ad agosto scorso fece rimuovere la scritta che si trovava sulla facciata dell’edificio.

Al momento, però, dalla Prefettura e dal Ministero dell’Economia non arrivano conferme ufficiali. E i militanti di estrema destra sono ancorà lì, insieme con le famiglie ospitate.

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