Brumotti, le sue condizioni e agli spacciatori dice: “non mi fermerete”

Ennesima disavventura per Vittorio Brumotti di Striscia la Notizia: dopo gli occhi neri, le minacce e le pietre scagliate contro di lui, questa volta è andata peggio.

Vittorio Brumotti sta bene, ed è pronto a tornare in sella alla sua bici per salvare l’Italia dagli spacciatori: «Hanno provato ancora una volta a intimidirmi, ma anche questa volta non mi fermeranno».

Mi sono spaventato parecchio – racconta Brumotti – . L’aggressione è stata molto violenta e per qualche minuto ho perso conoscenza. Ma per fortuna adesso sto bene. Sono stato aggredito da un gruppo di spacciatori. Mi hanno colpito al volto in modo violento».

Tutto è bene ciò che finisce bena, ma a quale prezzo? Vittorio Brumotti ha già rischiato per la sua incolumità più volte, ma non si è mai tirato indietro: occhi neri, minacce, vere e proprie ‘lapidazioni’ nei suoi confronti. Ma lui continua imperterrito nella sua missione contro gli spacciatori.

Colpito alla testa mentre filma lo spaccio

Vittorio Brumotti stava filmando lo scempio di drogati e spacciatori in una delle zone centrali di Milano, a Porta Venezia. Improvvisamente, senza quasi accorgersene – è stato colpito violentemente con un bastone.

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Immediato l’arrivo del 118: lo hanno soccorso in strada immobilizzandolo su una barella e applicanfìdgli un collarino. Poi lo hanno trasportato all’ospedale Niguarda.

Glielo avevano promesso

Brumotti dal 2017 ha iniziato la sua battaglia contro la criminalità organizzata, con numerose testimonianze per Striscia contro lo spaccio nelle città italiane. E il suo lavoro lo ha pagato più volte sulla pelle: letteralmente.

Fu minacciato con colpi di pistola e il lancio di un mattone mentre filmava lo spaccio a Roma, nel quartiere San Basilio. Stessa scena è accaduta alla stazione Centrale di Milano; nel quartiere Traiano di Napoli; allo Zen di Palermo dove gli lanciarono un blocco di cemento da un balcone; nel quartiere Rancitelli di Pescara (calci e insulti); nel parco della Montagnola di Bologna.

Gli spacciatori più piccoli sono quasi sempre scappati alla vista dell’inviato, ma a qualcuno i servizi di Vittorio non sono mai piaciuti, tanto che con minacce nemmeno troppo velate lo avevano più volte avvisato di stare lontano dalle loro zone di spaccio. E questa volta, purtroppo, hanno mantenuto le ‘promesse’.

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Ma, lo ripetiamo, tutto è bene ciò che finisce bene. Chissà se Vittorio Brumotti dopo questa brutta avventura avrà voglia di continuare la sua missione. Conoscendolo la risposta è sì.

«Le forze dell’ordine e gli operatori sanitari sono immediatamente intervenuti e mi hanno portato all’ospedale Niguarda – racconta l’inviato -. Voglio rassicurare tutti: sto bene e ho firmato per tornare a casa. Hanno provato ancora una volta a intimidirmi, ma anche questa volta non mi fermeranno». Appunto.

 

 

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