Cani e gatti fuori dai menù cinesi: mangiarli è finalmente un reato

Nel testo della proposta di legge voluta dal ministero dell’Agricoltura e degli affari rurali, è stato specificato che cani e gatti sono animali da compagnia e non bestiame 

Cani e gatti
Fonte Pixabay

Una notizia che il mondo aspettava da anni e che è arrivata in un momento di grande difficoltà generale. Sembra quasi fatto a posto per stemperare la l’inquietudine e la tristezza generata dalla pandemia di coronavirus. 

Ciò che conta di più però è che ben presto in Cina non si potranno più mangiare cani e gatti. Gli animali da compagnia preferiti nella società occidentale hanno guadagnato il riconoscimento dello status di animale domestico e da compagnia, abbandonando quello di bestiame che in molti paesi asiatici li ha spesso contraddistinti.

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Cani e gatti, i dettagli della proposta di legge cinese

Cani e gatti
Fonte Pixabay

Il testo di legge voluto fortemente dal ministero dell’Agricoltura e degli affari rurali, è in fase di consultazione aperta al pubblico per suggerimenti e migliorie. “Cani e gatti sono stati specializzati per la compagnia. A livello internazionale non sono considerati bestiame e anche in Cina non saranno trattati più come tali”. 

In questo passaggio della legge si evince il senso di svolta e di cambiamento radicale. Finalmente sarà messa la parola fine alle crudeli mattanze come quella che avviene annualmente durante la festa della carne di Yulin. In generale la Humane Society International stima che in Cina ogni anno vengono uccisi tra i 10 e 20 milioni di cani per poi essere mangiati.

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D’altronde il vento sta cambiando nel paese e in generale nel continente, dove molte persone si stanno aprendo alla pratica di accudire cani e gatti. Ma non è tutto oro quel che luccica. Ovviamente dietro a questa decisione, ci sono anche dei fattori economici di cui bisogna tener conto. Ad esempio, il giro di affari che generano, stimato tra i 20 e i 30 miliardi di dollari annui. Acquistare cani o gatti di razza infatti non è affatto una spesa di poco conto.

Inoltre non va sottovalutato l’impatto devastante che il Covid-19 ha avuto sul commercio di animali selvatici. I mercati sono stati chiusi e anche quando verrà ristabilito un regime di normalità probabilmente regnerà molto scetticismo in tal senso, visto che il virus sembrerebbe proprio avere origini animali.

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