Paola Perego in lacrime a Storie Italiane: “Mi manca da morire”

In collegamento da casa sua, Paola Perego è intervenuta a Storie Italiane e ha parlato di lei e della sua famiglia in questo periodo di emergenza

Paola PeregoIntervistata da Eleonora Daniele nel programma di Rai Uno “Storie Italiane”, Paola Perego si è raccontata. “Mi manca da morire”, dice. Fa riferimento a Pietro, il nipotino che non vede più da quando è scattata l’emergenza coronavirus.

“Ha quasi 15 mesi. È simpatico, è fantastico – ha detto la Perego, commossa – facciamo le videochiamate. Ogni volta che sente una canzone lui adesso balla, gira su se stesso e cade. La gioia che ti portano i bambini è straordinaria.”

Paola Perego è lontana anche dai suoi genitori che si trovano a Brugherio, in Lombardia, in zona rossa tempo: “Si chiamano Pietro e Leonice. Stanno insieme da 56 anni – racconta Paola, con un velo di preoccupazione – sono preoccupata perché l’età ce l’hanno. Mio papà ha fatto 90 anni. Purtroppo non abbiamo potuto festeggiarlo come avremmo voluto tutti insieme. Lui lamenta il fatto che non vede Pietro e allora noi gli mandiamo i video. Mamma ne ha 83″. Ad assisterli però hanno una signora, che la conduttrice ringrazia, che li assiste giorno e notte, rendendo la situazione meno complicata.

A mancare a Paola Perego non sono solo le persone, ma anche gli amici a quattro zampe. Infatti le dispiace non poter vedere il cagnone Django, che vive insieme al figlio.

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Negli anni la Perego ha sofferto di dolorosi attacchi di panico, un problema che affligge molte persone. Ora ha scritto un libro per aiutare ad uscirne chi ne soffre

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Paola Perego (GettyImages)

“Io ho sofferto di attacchi di panico per tantissimo tempo – racconta con molta sincerità – ed ero una di quelle persone che si vergognavano a parlarne. Poi, andando avanti negli anni, l’ho detto una volta in un’intervista. A quel punto tantissima gente ha cominciato a scrivermi per dirmi che lo capivano e che anche loro soffrivano di attacchi di panico. Per cui ho pensato di scrivere la mia esperienza per dare coraggio a tutte le persone che stanno male e per trovare il coraggio di parlarne, così la genesi del suo libro.

Lo scopo che intende raggiungere con la pubblicazione dello scritto è quello di aiutare almeno una persona a curarsi perché dagli attacchi di panico si guarisce”, dice. La stesura del libro non è stata affatto facile: “Scrivere questo libro è stato abbastanza faticoso perché ho dovuto ripercorrere momenti della mia vita dolorosi però sono molto contenta. Vista la situazione di coronavirus, la data di uscita del libro è stata posticipata”.

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Per concludere lancia un appello a tutti i cittadini: “Ci sono delle persone che muoiono. bisogna rimanere a casa, per noi e per gli altri”.

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