Coronavirus: odio social per la figlia del poliziotto di Pomezia

Mentre peggiorano le condizioni del padre, ricoverato allo Spallanzani, la figlia viene presa di mira sui social e nella chat della scuola.

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Disinfestazione al commissariato di Pomezia (foto Ansa)

Sono peggiorante le condizioni del poliziotto di Pomezia contagiato dal coronavirus. I suoi ultimi messaggi mandati a moglie e colleghi per ringraziarli della vicinanza e per dire che tutto sarebbe andato bene, risalgono ormai a qualche giorno fa. Poi le sue condizioni sono peggiorate.

L’uomo ora è intubato e sedato nella terapia intensiva dello Spallanzani. Il 52enne è uno dei tre pazienti ricoverati a Roma nel reparto di massima attenzione, lo stesso in cui è passata la coppia di cinesi, i primi affetti dal virus nella capitale, che dopo aver trascorso giorni critici, con le giuste terapie e la continua assistenza, sono guariti.

La moglie del poliziotto e i suoi due figli di 19 e 17 anni sono chiusi in casa, in isolamento, perché anche loro positivi al coronavirus.

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L’odio social si scatena sulla figlia del poliziotto

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Coronavirus e odio social (foto web)

Secondo il parere dei medici, l’agente sarebbe stato contagiato dalla figlia, che era stata a un concerto ad Assago tra il 14 e il 16 febbraio. L’analisi sierologica avrebbe evidenziato nella ragazza la carica batterica più bassa, quindi sarebbe lei la prima a essersi imbattuta nel Covid-19. Ma in famiglia i dubbi restano. “Mio marito” ha spiegato la moglie “si era ammalato già il 2 febbraio ed era mancato parecchio tempo dal lavoro. A fine gennaio aveva raccolto le denunce di cittadini cinesi e per questo si era preoccupato”.

Nonostante l’incertezza su come il poliziotto abbia contratto il virus, la notizia è costata alla figlia un conto salato: l’odio social. La giovane è stata presa di mira anche nella chat della scuola. Diversi utenti si sono scagliati contro la 19enne, considerata colpevole di quanto accaduto perché, sarebbe stata lei a contagiarlo prendendo il virus ad Assago in occasione di un concerto a cui aveva partecipato. “E’ andata a divertirsi e ha contaminato tutti” è la sintesi di quanto si legge in diversi commenti. Frasi pesanti sono state scritte anche all’indirizzo del fratello di 17 anni.

“L’odio fa più male della malattia” ha commentato la madre della ragazza. Nella famiglia del poliziotto che lotta per la vita allo Spallanzani, si combatte quindi anche contro l’odio.

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