Coronavirus, Burioni: “Ecco quando potremo abbassare la guardia”

Il noto virologo analizza i dati sul Coronavirus e predice quando la vita potrà tornare alla normalità

Burioni
Roberto Burioni (fonte Wikipedia)

Stiamo vivendo in un periodo storico particolare, dove la vita di ogni giorno è condizionata dalle misure restrittive adottate per contenere la diffusione del Covid-19. Molte persone si domandano quando potranno tornare alla normalità: tornare a scuola, andare al lavoro ed uscire senza mantenere le giuste distanze. Senza vivere con il costante timore di contrarre il virus.

A gettare un po’ di chiarezza, ancora una volta è il virologo del San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, una delle voci più accreditate rispetto alla diffusione del Coronavirus. “Siamo solo all’inizio dell’epidemia – ha detto il medico – un momento in cui ancora non è possibile parlare di frenata. Proprio quando le misure restrittive sembreranno funzionare, ovvero quando il numero di contagi giornalieri scenderà, sarà proprio quello il momento di non mollare“.

Dopo l’impennata di casi contagiati a partire dal 1° marzo, Burioni analizza i dati, facendo riferimento anche al caso della Cina: “I primi dati sull’efficacia delle misure adottate sono arrivati 16-18 giorni dopo dell’implementazione di misure severissime, più delle nostre. se tra qualche giorno vediamo che il trend è in discesa vuol dire che le misure adottate hanno funzionato. Ma se in quel momento molliamo, riaprendo scuole, stadi, palestre, il rischio è che i casi riesplodano e i sacrifici fatti non saranno serviti. Se il trend invece continuerà a salire – ha aggiunto – vuol dire che le misure adottate non sono state sufficienti e dovranno essere riviste per renderle più stringenti”.

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Burioni non si dimostra sorpreso qualora la chiusura delle scuole fosse prolungata

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Coronavirus (fonte foto: Pixabay)

Come sappiamo, le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse per prevenire la diffusione del contagio. Secondo il virologo del San Raffaele questa chiusura potrebbe essere ulteriormente protratta. La ragione: “Non avendo ancora né farmaci né vaccini siamo dotati solo di due armi: la diagnosi che ci permette di distinguere Covid-19 da un’influenza e, ancora più importante, l’isolamento poiché questo virus si trasmette attraverso contatti sociali, che vanno ridotti il più possibile”.

“Fino a quando? Fino a quando il contagio non rallenterà” – ha annunciato. Per cui questi saranno giorni decisivi per capire se le misure adottate saranno efficaci o meno. Sapremo, dunque, se potremo ritornare alla nostra normale quotidianità o se saremo ancora costretti a restrizioni.

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