La Commissione Europea ha invitato i governi degli stati membri ad introdurre una nuova tassa sigarette. Diversi i prodotti oggetto di rincaro
Le continue campagne per incentivare le persone a smettere di fumare non hanno sempre gli effetti desiderati, anzi in alcuni casi passano praticamente inosservate. Nemmeno l’aumento dei prezzi ha scoraggiato i fumatori (nemmeno quelli più giovani), che negli anni si sono adeguati a continui cambi di prezzo.
Per questo motivo la commissione europea ha proposto l’aumento delle accise su tabacco e sigarette (anche elettroniche). Si tratta di un provvedimento che ha un duplice obiettivo. Da un lato si tratta di un prosieguo della lotta contro il fumo, dall’altro è un opportunità per i governi dei paesi membri dell’UE per rimpinguare ulteriormente le casse statali.
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Tassa sigarette, il dettaglio degli aumenti in Italia
In realtà, per quanto concerne un aspetto meramente tassativo questo sistema di continui aumenti ha portato diversi benefici. I 27 paesi membri guadagnano tra Iva e accise sul fumo circa 93 miliardi di euro ogni anno, ma ciò non è bastato a far diminuire il numero dei soggetti fumatori, in particolar modo i ragazzi nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni. In media un pacchetto di sigarette in Europa varia da 2,57 euro a 11,37 euro, creando una disparità abbastanza netta tra i vari stati.
In Italia, i guadagni dello stato sul fumo sono tra i più bassi del vecchio continente, appena il 2,8% delle entrate totali (dato aggiornato al 2016). Secondo la commissione europea il Bel Paese è tra quelli considerati a media tassazione. La Manovra 2020 ha comportato un aumento in particolar modo per le sigarette fai da te. L’aumento per le cartine è di circa 0,0036 euro per pezzo e quello per il tabacco trinciato a taglio del 59%. Nessuna novità per le sigarette elettroniche. Liquidi e bruciatori al momento non sono stati oggetto di novità in tal senso, quindi chi opta per questa soluzione per fumare non si troverà a spendere di più.
