Coronavirus, italiani sulla nave ferma in Giappone a rischio contagio

Al momento nessuno dei 35 italiani a bordo della nave giapponese in quarantena ha contratto il Coronavirus, ma la situazione degli altri passeggeri non è proprio rosea

Coronavirus
Diamond Princess (Fonte Instagram)

Il coronavirus ogni giorno “regala” delle storie curiose di persone che rischiano di contrarla e che per scongiurare il pericolo vivono delle situazioni paradossali. Un esempio in tal senso negli ultimi giorni, è quello della nave giapponese Diamond Princess della Carnival Japan che in questo momento si trova in quarantena a largo di Yokohama.

A bordo sono state riscontrate 20 persone positive al test relativo all’epidemia che in questo inizio di 2020 sta facendo stragi a livello mondiale. Sulla nave sono presenti inoltre 35 italiani di cui 25 sono membri dell’equipaggio. Al momento la Farnesina fa sapere che non sono stati contagiati, ma in questi casi è sempre bene monitorare la situazione.

In totale sono state sottoposte al test 273 sui 3700 persone che si trovano attualmente sull’imbarcazione. Il tutto è iniziato con la messa in quarantena della Diamond Princess dopo alcuni individui avevano accusato alcuni sintomi riconducibili a quella che è stata ribattezzata come la nuova Sars.

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Coronavirus gli ultimi numero dell’epidemia dell’anno

Coronavirus al microscopio
Coronavirus al microscopio (foto tratta dal sito salute.gov.it)

Intanto l’allerta continua a salire e soprattutto i casi registrati e i decessi proseguono nel loro incremento. I morti nel mondo sono 565 (solo due al di fuori della Cina) mentre i contagi sono circa 28mila. L’altra faccia della medaglia è quella delle persone guarite. Il dato però è ancora piuttosto basso con poco più di 1000 casi. Nella provincia di Hubei epicentro del coronavirus, altri 3000 si sono ammalati con un bilancio di 70 vittime. Questo è il quadro generale in base ai dati raccolti dal Center of Systems Science and Engineering dell’Università americana John Hopkins. 

In mezzo ad un quadro così disperato c’è però spazio per una buona notizia. La Hong Kong University of Science and Technology ha ideato un test capace di rilevare il coronavirus in soli 40 minuti. Si tratta dello strumento più veloce varato finora. Ben presto grazie alla certificazione internazionale CE arriverà anche in Europa. 

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