Kobe Bryant, identificati 4 corpi: cos’è accaduto quel maledetto giorno

I corpi dell’ex stella NBA Kobe Bryant e di altre quattro vittime del drammatico incidente sono stati identificati: resa nota l’ultima ricostruzione della tragedia

Kobe e Gianna Bryant (fonte foto: GettyImages)

Il drammatico incidente in elicottero del 26 gennaio in cui hanno perso la vita Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone continua a sconvolgere il mondo, sportivi e non, che con difficoltà hanno appreso la notizia e con fatica hanno accettato la tragedia.

Ieri sera c’è stato il recupero delle vittime, mentre oggi il medico legale ha identificato quattro delle nove salme, tra cui il corpo della stessa ex star NBA, mediante il riconoscimento delle impronte digitali.

I corpi che per il momento sono stati identificati appartengono a: John Altobelli, allenatore di baseball 56enne, Ara Zobayan, il pilota 50enne del velivolo, e Sarah Chester, 45enne.

Ora si passerà al riconoscimenti delle restanti vittime del tragico incidente in elicottero, ovvero Gianna, la figlia 13enne di Kobe Bryant, Payton, la figlia di Sarah; Alyssa Altobelli e Keri, rispettivamente moglie e figlia di John; e infine Christina Mauser.

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MORTE KOBE BRYANT, COS’È SUCCESSO QUEL MALEDETTO GIORNO: LA RICOSTRUZIONE DELL’INCIDENTE

Una notizia drammatica, quella della scomparsa di Kobe, che il mondo sta comprensibilmente facendo fatica a digerire, resa ancora più straziante a causa della presenza, tra le vittime, della piccola figlia Gianna e altre 7 persone che hanno perso la vita.

Stando a quanto si apprende, quel maledetto giorno pare che l’elicottero su cui erano a bordo l’ex star Nba e le altre vittime, non avesse la strumentazione tale da avvisare il pilota del pericolo della collina. Tale strumentazione sembrerebbe non essere più necessaria ed obbligatoria negli States.

A spiegare l’ultima ricostruzione e dinamica dei fatti dell’incidente sono gli inquirenti, durante un incontro con la stampa organizzata per aggiornare e fare il punto sulle indagini. Prima del momento finale, quello cioè del tragico schianto, la comunicazione tra pilota e torre di controllo ci sarebbe stata a 700m di quota.

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Ulteriori informazioni arriveranno nelle ore e nei giorni a venire.

A cominciare dal riconoscimento delle restanti vittime. Senza dimenticare l’analisi e le indagini rispetto alla dinamica dei fatti, per provare a gettare luce sul tragico accaduto.

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