Ercolano scavi: trovati resti di cervello su un corpo del 79 d.c.

Incredibile scoperta su un reperto del 79 d.c. Un uomo, morto a causa della famosa eruzione che seppellì Pompei ed Ercolano, con frammenti di cervello

Ercolano: trovati resti di cervello su un corpo del 79 d.c.
Resti di cervello (Fonte foto: ilmattino.it)

Incredibile scoperta fatta ad Ercolano, in uno dei siti archeologici rinvenuti dopo secoli, a causa della violentissima eruzione del Vesuvio, che seppellì Stabia, Oplontis, Pompei ed Ercolano, uccidendo migliaia di persone.

In uno dei tanti monumenti restati quasi intatti, dalla catastrofe del 79 d.c., fu ritrovato anni fa uno scheletro di uomo, probabilmente il custode del templio dove perse la vita, il Collegio degli Augustali. Ebbene, all’interno del cranio di quest’uomo, c’erano ancora frammenti della sua materia celebrale, vetrificati.

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Ercolano: resti di cervello in una vittima dell’eruzione del 79 d.c.

Ercolano: trovati resti di cervello su un corpo del 79 d.c.
Scavi di Pompei (Fonte foto: napolike.it)

Grazie agli studi effettuati da un’importante squadra di antropologi e ricercatori, con alla guida, Pier Paolo Petrone, antropologo forense e direttore del Laboratorio di Osteobiologia Umana e Antropologia Forense, Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate dell’Università Federico II di Napoli, la straordinaria scoperta. Il tem, studiava da anni gli effetti delle eruzioni del vulcano, Vesuvio, sul territorio e sulle popolazioni che hanno vissuto in prossimita del vulcano in passato.

All’interno del cranio dell’uomo, sono stati trovati degli elementi scuri, di un materiale simile al vetro. In pratica, l’ipotesi vedrebbe il calore estremamente alto causato dalla lava, forte al punto da bruciare grasso e tessuti corporei della vittima, con il cervello che si sarebbe quindi vetrificato e di conseguenza, conservato in piccola parte sino ad oggi. Questa, se le teorie venissero confermate, sarebbe la prima volta che dei resti umani di cervello resi vetro per il calore dovuto ad un’eruzione, vengono ritrovati.

A far ben sperare, dopo la miriade di studi fatti sullo scuro oggetto vitreo, la presenza all’interno di esso di diverse proteine ed acidi grassi, contentuti generalmente da capelli e tessuti celebrali degli uomini. Il direttore del sito, Sirano, ha parlato a proposito dell’odierna scoperta, anche di altre diverse rivelazioni ricevuti dagli studi su materiali organici dell’epoca, a proposito di alimentazione e malattie in circolo in quegli anni, e della documentazione scritta ritrovata su papiri, graffiti ed epigrafi.

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