Coronavirus primo occidentale contagiato: i sintomi della nuova Sars

Chiamata anche polmonite cinese, il Coronavirus si sta diffondendo sempre di più nei paesi orientali. Presto potrebbe arrivare anche in Europa

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Coronavirus (Fonte: Pixabay)

Tra i nuovi mali del 2020 c’è il Coronavirus, chiamata anche Polmomite Cinese, Nuova Sars o Polmonite Wuham (località nel cuore della Cina in cui si sono registrati i primi casi). La sua diffusione è stata rapida e ad oggi è stata riscontrata in altri tre paesi del continente asiatico (Giappone, Corea del Sud e Thailandia).

Come era preventivabile, si è registrato il primo caso anche per un cittadino occidentale. Si tratta di Ash Shorley un turista britannico di 32 anni, che era in viaggio in Thailandia. In questo momento sta lottando tra la vita e la morte in un ospedale di Phuket. Ha perso ben 32 chili a causa della malattia, ma secondo alcuni esperti medici potrebbe trattarsi anche di un’altra patologia polmonare che ha più o meno i medesimi effetti.

Si era sentito male in seguito ad un infezione polmonare contratta durante una visita all’isola di Koh Phi Phi. Solo grazie all’aiuto di un idrovolante è stato possibile il trasporto in ospedale visto che le sue condizioni non consentivano un viaggio ad alta quota.

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Coronavirus, cos’è e quali sono i principali sintomi

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Virus (Fonte: Pixabay)

Naturalmente la curiosità e soprattutto l’allerta è tanta, per questo è lecito chiedersi come ci si accorge di essere stati contagiati dal Coronavirus e cosa si può fare per cercare di non contrarlo.

I sintomi della Nuova Sars sono tra i più comuni e spesso lasciano presagire ad un’influenza. Infatti, tutto inizia con la febbre alta (superiore a 38°), tosse, difficoltà respiratoria, gola infiammata, mal di testa, diarrea e dolori muscolari. Naturalmente la diagnosi viene effettuata dal medico dopo un accurato controllo dei polmoni.

L’unica misura di prevenzione per ora è quella di evitare che il virus si diffonda, quindi è bene isolare le persone infette ed usare le giuste precauzioni (mascherine, camice e guanti monouso) quando si entra a contatto con loro. Un po’ come accadde con la sua antenata Sars nei primi anni 2000, è bene tamponarla in questo modo visto che al momento sono stati confermati circa 220 casi, oltre a tanti altri potenziali.

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