Voleva chiamare il figlio come la sua squadra: assurdo gesto di un tifoso

Cosa non si fa per la propria squadra del cuore ? Beh, se nel vostro paese è vietato chiamare un bimbo come una squadra, fate come questo tifosotifosi-feyenoord

Non c’è limite al genio umano. Lo testimonia un tifoso olandese che ha trovato il modo di raggirare le leggi del suo paese, pur di chiamare il figlio come la squadra del cuore.

L’inventore della grande trovata, è un supporter del Feyenoord, squadra che di per sé porta il nome di una città soltanto nella denominazione completa (Feyenoord Rotterdam). Per gli esperti di calcio, questo nome riporterà di certo alla Eredivisie, campionato dei Paesi Bassi, vinto per 15 volte dai biancorossi, ed anche a ricordi legati agli anni ’70, quando i De stadionclub, vinsero la loro unica Coppa dei Campioni.

Ebbene, da oggi, non potrete più pensare a questa squadra, senza collegarla a questa folle, divertente, vicenda. Se possiamo farlo, dobbiamo innanzitutto ringraziare Mattie & Marieke, programma radiofonico olandese, che ha indagato sulla vicenda ed intervistato il tifoso.

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Fa nascere il figlio in un altro paese pur di chiamarlo Feyenoord

Voleva chiamare il figlio come la sua squadra: assurdo gesto di un tifoso
Leonardo Santiago, ex calciatore del Feyenoord (Fonte foto: m.fcupdate.nl)

Se siete donne e non amate il calcio, al contrario di vostro marito, tenete lontano questo articolo, dalla sua portata. L’idea di questo tifoso olandese potrebbe risultare geniale, e voi potreste dover chiamare vostro figlio come una squadra. Detto questo, mettetevi comodi e leggete cos’ha fatto questo tifoso del Feyenoord, ma prima, a proposito di genialità, guardate cosa si sono inventati in Thailandia, dove la vendita della plastica è vietata.

In Olanda, è vietato dare nomi bizzarri ai propri figli, o meglio, nomi troppo fantasiosi, soprattutto, se legati a squadre di calcio. Sarebbe come chiamare un figlio Inter o Juventus, per citarne due del nostro paese, eppure una soluzione, per il nostro amico olandese, ci doveva essere, perché lui non avrebbe mai rinunciato a chiamare il proprio figlio maschio, Feyenoord. In realtà in un primo momento, racconta il supporter alla radio, ci aveva anche pensato, volendo chiamare il nascituro, Leonardo Santiago, come un centrocampista della sua squadra, salvo ripensarci, perché si sa, i calciatori vanno e vengono. Ci voleva, il nome della squadra. Ed allora ecco l’idea, chiedere a sua moglie di andare gentilmente, a partorire nel vicino Belgio, per poterlo fare. E così, l’Olanda, dall’inizio degli anni 2000, ospita un ragazzo che si chiama Bryan Feyenoord, per la gioia di suo padre. Chissà se condivisa dal ragazzo e dalla madre…

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