Cellulare alla guida? Le multe salgono a 1700 euro

Le proposte di modifica in arrivo alla Camera prevedono un inasprimento delle sanzioni per chi usa il cellulare alla guida. Ben presto potrebbero diventare legge

Cellulare alla guida
Cellulare alla guida (Instagram)

Il 2020 si apre con delle novità importanti per quanto riguarda gli automobilisti. Sono infatti in programma delle modifiche alla Camera per quanto concerne la sicurezza alla guida. Sotto la lente d’ingrandimento l‘utilizzo dello smartphone da parte chi è al volante.

Da sempre si tratta di un tema piuttosto caldo, visto che soprattutto in città è una delle causa principali di incidenti stradali. Anzi, secondo i dati raccolti da Istat e Aci la distrazione da cellulare è diventata negli ultimi anni la motivazione primaria accertata. Basti pensare che quando si guida e si usa il telefonino contemporaneamente, i tempi di reazione si riducono del 50%. Un lasso di tempo enorme, nel quale può succedere di tutto, come impattare contro un altro veicolo, piuttosto che investire un pedone o addirittura finire fuori strada. Ma per rendere chiaro il concetto, in Italia non bastano i numeri e i precedenti. Sono necessarie le misure forti e quindi è sempre più probabile un inasprimento delle sanzioni pecuniarie e sospensioni a tempo della patente.

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Cellulare alla guida, ecco cosa si rischia

Cellulare alla guida
Fonte: GettyImages

Nello specifico sono previste delle multe alquanto salate che vanno da 422 euro fino a 1697 euro. Per chi è recidivo scatterà anche la sospensione della patente fino a tre mesi. Dunque, un provvedimento che dovrebbe servire a “spaventare” le persone e indurle ad non utilizzare dispositivi mobili che potrebbero distrarre durante la delicata fase di guida.

Le reazioni del mondo della politica

Questi provvedimenti però non sono visti da tutti di buon occhio, o meglio come risolutori del problema incidenti. Diversi esponenti della politica hanno fatto leva su una maggiore sensibilizzazione sul tema e su una presenza più folta della polizia sulla strade del Bel Paese. Nella fattispecie, tra i sostenitori di questa corrente di pensiero ci sono Deborah Bergamini e Vincenza Labriola di Forza Italia, oltre che Sergio Battelli del Movimento Cinque Stelle.

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