Confessione a “Le Iene” di un ex pirata di Iptv: “Il pezzotto aiuta la camorra”

Un ex pirata di Iptv si confessa all’inviato a “Le Iene”: “In Italia gli utenti del pezzotto sono 7 milioni, così si foraggia la camorra”

Anticipazioni | Le Iene | stasera Tommaso Paradiso - The Giornalisti
Le Iene

Poco più di un mese un maxi blitz dei militari della Guardia di Finanza messo off line la piattaforma illegale XStream Codes che consentiva con una cifra modesta a milioni di italiani, secondo le stime, di godere indebitamente di serie e film di proprietà di Netflix, Sky e Dazn. Ora un admin pentito, cioè il soggetto incaricato di gestire la vendita del dispositivo che a fronte di un canone low cost consente la visione di molti canali a pagamento, si confessa all’inviato de “Le IeneAlessandro Di Sarno. Ex idraulico di Napoli, il 25enne racconta dapprima come è entrato in tale giro: perso il lavoro a 21 anni ed avendo già a casa il dispositivo, chiede di poter entrare nell’affare. In fondo non occorre essere un nerd od un hacker: “Mi cercavo i clienti sui forum, poi ci scambiavamo i contatti e via Skype ci trasmettevamo i codici delle loro Postepay. Con il pezzotto potevano vedere Sky, Premium, i film che sono al cinema, vecchi e nuovi, Netflix con le serie tv, Infinity, Tim Vision ed anche Dazn”.

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Confessione a “Le Iene” di un ex pirata di Iptv: “7 milioni gli utenti di Italia”

L’ex idraulico disoccupato si rivela molto bravo tanto che con il suo arresto i finanzieri hanno acquisito i nomi e cognomi di 40.000 utenti del “pezzotto” per un profitto, calcolando un euro ad abbonamento, di 40.000 euro al mese. Un tale volume d’affari, considerando la platea di 7 milioni di utenti del “pezzotto”, secondo la stima fornita dall’admin pentito, che richiede una complessa macchina organizzativa in grado di  disporre di tanti prestanomi, cui intestare i decoder, e di tante Postepay. Ragion per cui il 25enne si dice convinto che dietro, a tenere le fila di tutta l’organizzazione, non possa non esserci la regia occulta della camorra. Infine elargisce un consiglio alle Iptv per contrastare più efficacemente la pirateria: “Dovrebbero abbassare un po’ i costi, per i clienti è meglio il pezzotto visto che accendono il televisore e quest’ultimo parte subito. Se invece si rompe l’antenna, Sky ci mette più di 48 ore a fornire assistenza. Invece noi pirati rispondiamo anche di notte“.

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