‘Vieni da me’, l’ospite odierno di Caterina Balivo è Emanuele Salce

'Vieni da me', l'ospite odierno di Caterina Balivo è Emanuele Salce
Emanuele Selce (GettyImages)

L’attore e regista italiano Emanuele Salce è l’ospite odierno di ‘Vieni da me’, il programma condotto su Rai 1 da Caterina Balivo

Intervenuto negli studi di ‘Vieni da me’, il programma condotto da Caterina Balivo su Rai 1, l’attore e regista italiano Emanuele Salce si è raccontato nel corso dell’intervista.

Durante la chiacchierata con Caterina, Emanuele ricorda suo padre, Luciano Salce, ma anche Vittorio Gassman, l’uomo che sua madre sposò quando Selce aveva appena due anni.

Luciano Salce e Dietta D’Andrea, invece, non si sono mai sposati. A svelare il motivo è proprio Emanuele Salce, in onda su canale 5 con la fiction ‘L’amore strappato’, in cui interpreta il ruolo di Carrera, il PM che assegnato al processo, è convinto e sostiene la colpevolezza di Rocco (Enzo DEcaro).

“Papà era precedentemente sposato – spiega – ed era in attesa dell’annullamento della Sacra Rota che non arrivò in tempo. Infatti io sono nato a Londra che era l’unico modo per mio padre, all’epoca, di riconoscermi. Quando però, è arrivato l’annullamento e avrebbero potuto sposarsi, mia madre si era innamorata di un suo amico, Vittorio Gassman e, due giorni prima del matrimonio di mia madre, arrivò l’annullamento”, afferma Salce.

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Emanuele Salve a ‘Vieni da me’: vita privata e il rapporto con i due papà

Diversi i temi toccati nel corso dell’intevista di Caterina Balivo ad Emanuele Salve, a ‘Vieni da me’ in onda su Rai 1: una vita quella dell’attore e regista in cui il cinema, inutile a dirlo, ha avuto sempre un ruolo fondamentale, a cominciare dal rapporto con i suoi due papà, due mostri sacri della recitazione come Luciano Selce e Vittorio Gassman.

“Mi sono iscritto – spiega Emanuele – ad economia e commercio, a scienze politiche, ho fatto di tutto e poi mi sono iscritto ad un corso di regia per dimostrare di non avere paura de confronto. È stata una necessità, non ho scelto di seguire le orme paterne e, alla soglia dei quarant’anni, ho cominciato a fare l’attore”.

Su Luciano Salce e Vittorio Gassman come padri: “Li vedevo più spesso in televisione che a casa”, racconta Emanuele che poi continua: “Avevano altri talenti, ma come papà erano un po’ meno presenti”.

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L’attore, poi, regala un ricordo intimo del papà: “E’ stato prigioniero dei tedeschi dal 1943 al 1945. Lui nasce come orfano di madre, morta subito dopo il parto. Il padre che vedeva in lui la causa della morte della donna che amava, decide di farlo crescere in un istituto. A 13 anni, resta coinvolto in un incidente con il padre nelle poche visite e, in seguito, gli ricostruirono la mandibola inserendogli una mascella d’oro che poi i tedeschi gli tolsero durante la prigionia”.

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