‘La stagione della caccia’: Francesco Scianna ospite a ‘Vieni da me’

'La stagione della caccia': Francesco Scianna ospite a 'Vieni da me'
Francesco Scianna e Caterina Balivo (foto da: Twitter)

Ospite di ‘Vieni da me’, il programma di Caterina Balivo, l’attore Francesco Scianna ha recitato nel film di stasera su Rai 1 ‘La stagione della caccia – C’era una volta Vigata’

L’attore Francesco Scianna ospite negli studi di ‘Vieni da me’, il programma condotto da Caterina Balivo, ha raccontato della propria carriera sin dagli esordi: Scianna ha preso parte al film che andrà in onda stasera su Rai 1: ‘La stagione della caccia – C’era una volta Vigata’, tratto da un romanzo di Andrea Camilleri.

Durante l’intervista, a proposito del film in questione, Francesco Scianna ha spiegato: “Andrea Camilleri è un giocherellone. La cosa interessante del mio personaggio (Fofò La Matina, ndr) è che, essendo un giallo, non bisogna fare capire fino alla fine. C’è una storia d’amore molto particolare, con Antonietta. Amore legato al possesso non al sentimento”.

“Credo – continua Scianna – sia una questione genetica questa faccia antica. Due genitori che vengono dal Sud, Bagheria entrambi… ed è proprio come il film di Tornatore, Baaria”.

“Realizzare il proprio sogno credo che sia una delle cose più belle che si possa avere nella vita… un film al cinema da protagonista!”, ha continuato il siciliano.

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‘La stagione della caccia’: Francesco Scianna ospite a ‘Vieni da me’: chi è l’attore 36enne

Intervistato da Caterina Balivo, l’attore di ‘La stagione della caccia’ Francesco Scianna ha raccontato aneddoti della sua vita privata e della carriera.

L’attore ha parlato dei nonni, molto severi, specie quello militare: “Era bello riunirsi a tavola e sentire storie e aneddoti”. Un attore lo sogna l’Oscar?

“Io non sono scaramantico, quando desidero una cosa la focalizzo e lavoro per raggiungerla. I premi dipendono da tanti fattori”. Prima di andare a dormire, rivolgeva la sua preghiera a Dio: “Fa che possa fare un film da protagonista al cinema, avevo 15/16 anni…”.

E ancora sul ruolo in ‘La stagione della caccia’ tratto dal romanzo di Camilleri: “Da siciliano mette ansia. La sua penna è molto importante. Richiede una grande abilità emotiva. Io avrei voluto incontrarlo ma mi sono solo confrontato con il romanzo e sarei curioso adesso per capire quanto del suo mondo sono riuscito a restituire…”.

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