Siracusa, appalti truccati: arrestato il sindaco di Melilli

Siracusa, appalti truccati: arrestato il sindaco di Melilli
Polizia (sv1ambo, Flickr)

Terremoto giudiziario in provincia di Siracusa per un’inchiesta che verte principalmente sulla gestione degli appalti: ai domiciliari il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta

Un’inchiesta in provincia di Siracusa, che riguarda principalmente la gestione degli appalti, sta facendo molto discutere e ha portato ai domiciliari il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta.

I primi cittadini di Melilli, Giuseppe Carta, e di Francofonte, Daniele Lentini sarebbero infatti coinvolti, insieme ad altre sette persone, nellʼinchiesta “Muddica” (“Mollica”).

Gli indagati avrebbero truccato gli appalti per l’affidamento di alcuni servizi pubblici dei Comuni di Melilli e Francofonte, in provincia di Siracusa.

Per questo, con un’operazione chiamata “Muddica”, i poliziotti del commissariato di Priolo Gargallo hanno arrestato il sindaco di Melilli Giuseppe Carta e il suo ex vice, Sebastiano Elia.

Per il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini è scattato invece un provvedimento di divieto di dimora.

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Siracusa, appalti truccati: arrestato il sindaco di Melilli: nove, in totale, le persone coinvolte

Un vero e proprio terremoto giudiziario sta avendo in queste ore in provincia di Siracusa per l’inchiesta sugli appalti che vede coinvolti il sindaco di Melilli e altre otto persone, tra cui esponenti politici e imprenditori.

In tutto infatti sono nove le persone coinvolte nell’inchiesta.

Come detto, oltre al sindaco di Melilli, coinvolto nell’inchiesta anche un altro primo cittadino, Daniele Nunzio Lentini, all’epoca dei fatti vicedirigente del II settore del Comune di Melilli, e attuale sindaco di Francofonte, al quale è stato imposto il divieto di dimora a Melilli e Francofonte.

Sospensione dal pubblico impiego, invece, per due dipendenti del Comune di Melilli che sarebbero quindi, secondo l’inchiesta, coinvolti nel fatto.

Ai quattro imprenditori invece è stato imposto il divieto temporaneo di esercitare la loro attività.

Gli indagati sono accusati di aver commesso reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio, in merito a procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di uffici pubblici.

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