Wanna Marchi, dai miliardi delle truffe in tv a pensionata indigente: sarà vero?

Dopo aver toccato il fondo con il carcere, dopo aver truffato centinaia di migliaia di persone, Wanna Marchi, tornata in tv, dichiara di essere finita in miseria. Sarà vero?

La regina delle televendite, la donna capace di catalizzare per anni, su di sé, l’attenzione delle tv private, guadagnando miliardi con creme e cosmetici di indubbio valore, è tornata.

Wanna Marchi
Wanna Marchi

Wanna Marchi, emiliana doc, è nata in una famiglia numerosa con ben dieci fratelli a Bologna. Ha lavorato come estetista nella sua città natale, passando dall’applicazione del trucco ai defunti per il loro funerale fino al lavoro nei saloni di bellezza della città felsinea.

A soli 18 anni Marchi sposò Raimondo Nobile nel 1961 e poco dopo ebbe la figlia Stefania e il figlio Maurizio. Ma verso la fine degli anni ’70, le fu chiesto di cominciare a vendere prodotti per programmi televisivi. Da qui, l’inattesa svolta.

Sebbene i suoi primi due tentativi non siano andati buon fine, al suo terzo tentativo ha dimostrato di avere doti decisamente fuori dal comune. Ha iniziato a vendere creme dimagranti, usando commenti denigratori e spesso aggressivi verso il suo pubblico, appellandosi alla bruttezza del sovrappeso delle donne degli anni 80.

I suoi modi poco ortodossi in poco tempo le hanno permesso di entrare nelle case della gente, per certi versi di scuotere determinate coscienze, di aprire porte chiuse a doppia mandata con un linguaggio mai usato prima.

Nessuno prima di lei aveva osato tanto. Nessuno aveva avuto il coraggio di mettere a nudo concetti tabù come i peli superflui delle casalinghe trascurate dai mariti e la “ciccia” delle donne over 40. In tante, in tantissime, si sentivano colpite nell’intimo dalle sue parole. Pungolate da metodi che oggi probabilmente non funzionerebbero più, ma che 30 anni fa hanno fatto la storia della tv.

Wanna Marchi: davvero oggi è indigente

Marchi e la figlia Stefania Nobile, che ha seguito le sue orme, ma che non ha il suo carisma e la sua capacità di bucare lo schermo,  hanno iniziato a collaborare con un sedicente uomo d’affari e sono passati a prodotti legati alla predizione del futuro.

Le donne anziane vulnerabili erano i loro bersagli e gli operatori telefonici chiamavano a raffica, cercando di convincerle ad acquistare presunti numeri vincenti e talismani, sostenendo che curavano dipendenze da droghe, tumori e altre malattie. Sebbene nulla di tutto ciò fosse vero, le persone continuavano ad acquistare i prodotti e se cambiavano idea, venivano minacciate.

Marchi e Nobile hanno attirato l’attenzione delle autorità nel novembre 2001, quando Striscia la Notizia ha esaminato le pratiche commerciali di Ascié. Gli investigatori finanziari hanno scoperto che Marchi, Nobile e Nascimento avevano frodato più di 300.000 clienti e guadagnato più di 33 milioni di euro in cinque anni. I tre sono stati arrestati nel gennaio 2002 e accusati di frode.

Il processo è iniziato nel maggio 2004 ed è proseguito fino al marzo 2006, quando il pm Gaetano Ruta ha chiesto la condanna di Nobile a 13 anni di reclusione e ha chiesto la condanna di Marchi a 12 anni. La pena detentiva di Marchi è stata ridotta dopo un ricorso in appello a nove anni e sei mesi, ma Wanna è stata rilasciata nell’ottobre 2012 dopo ben sei anni di reclusione.

Oggi Wanna Marchi, protagonista addirittura di un documentario di Netflix, e già ospite di diverse trasmissioni, sostiene ancora la sua innocenza e afferma di vivere da indigente, con la pensione minima di 600 euro a 80 anni. Sarà davvero così?

 

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