Alimenti scaduti, mangiarli fa male? L’incredibile rivelazione porta a un cambiamento

La rivoluzione contro lo spreco è già iniziata: decine di multinazionali del food hanno stabilito, nel Regno Unito, a differenza di quanto accade nella Ue (ma con la Brexit è possibile), di diversificare le etichettature di scadenza dei prodotti.

Di cosa stiamo parlando nello specifico? Da una parte ci sono i prodotti delicati, quelli destinati ad una rapida conservazione: come pesce, carne, latticini. Dall’altra ecco i biscotti, i prodotti in scatola, le verdure. La loro scadenza, secondo il governo inglese, non è tassativa ma può seguire un iter meno rigido.

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Fonte Foto Canva

Da qui nasce una nuova normativa che prevede, già da qualche settimana, la possibilità che molte aziende della Gran Bretagna eliminino la classica rigida scadenza da una determinata categoria di prodotti, alternandola con una etichettatura meno tassativa suoi tempi di conservazione.

Pomodori, mele, patate e pere sono tra i 500 prodotti alimentari e vegetali per i quali le date “da consumarsi preferibilmente entro” sono state rimosse dalla confezione da alcuni supermercati del Regno Unito: è accaduto nelle ultime settimane.

La società Waitrose ha affermato che la mossa faceva parte del suo impegno ad aiutare i clienti a ridurre gli sprechi alimentari a casa entro il 2030.

Prodotti in scadenza nel Regno Unito: cambia tutto

Secondo il Waste & Resources Action Program (WRAP), un ente di beneficenza britannico per il clima, il 70% dei 6,6 milioni di tonnellate di cibo gettato via dalle famiglie britanniche ogni anno avrebbe potuto essere consumato senza rischi per la salute delle persone.

Un altro rivenditore di prodotti alimentari del Regno Unito, Marks & Spencer, ha annunciato il mese scorso che avrebbe rimosso le date “da consumarsi preferibilmente entro” dalle etichette di oltre 300 prodotti ortofrutticoli. Questo copre l’85% dei suoi prodotti freschi, ha affermato M&S, e include gli articoli “comunemente sprecati” come mele, patate e broccoli.

Il servizio di notizie Food Navigator ha notato le modifiche all’etichettatura degli alimenti in altri due supermercati del Regno Unito. La cooperativa sta rimuovendo le date di scadenza degli yogurt, proprio per aiutare a combattere i 100 milioni di sterline all’anno di prodotti caseari buttati via dalle case del Regno Unito quando è ancora sicuro da mangiare.

Anche la catena di supermercati Morrisons sta eliminando le vecchie etichettature dal 90% del latte a marchio proprio. 

Siamo di fronte, in definitiva, attenzione vale solo per determinati prodotti, a date meno rigide. Quello che in fondo una volta era il “consumarsi preferibilmente entro”, nel Regno Unito viene sostituito da un consiglio sui tempi di consumo. Tutto questo accade perché consumare una mela dopo qualche giorno in più dalla normale rigida scadenza di una volta, potrà evitare quegli irrigidimenti che portano a sprechi che in questo momento storico vanno decisamente evitati.

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