Nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra nucleare, l’Italia sarebbe pronta? È questa la domanda che si pongono in molti e la novità è che il nostro paese potrebbe non essere all’altezza della situazione.
Il rischio nucleare è molto più reale di quanto si potesse immaginare fino ad un anno fa. Tanto che molte persone si domandano in modo costante che cosa dobbiamo fare in caso di impatto nucleare sul nostro paese. Una situazione che è degenerata nel corso di questi ultimi mesi, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina ed ha minacciato in modo costante e ripetuto l’Occidente.
La paura di una guerra nucleare è esplosa dallo scorso 24 febbraio, precisamente da quando Mosca ha deciso per l’attacco al suolo ucraino. Un timore che è stato alimentato nel corso delle settimane, dove il mondo era testimone dell’avanzata dei carri armati di Putin in Ucraina. Il timore che l’escalation della guerra porti – come ha più volte minacciato il presidente russo – all’uso di armi nucleari appartiene a molti.
Il conflitto armato in Ucraina indotto dalla Russia ha riportato sul tavolo la minaccia dell’uso di armi nucleari, che è estremamente preoccupante. Soprattutto da quando Mosca ha deciso di testare nel Mar Baltico un missile lanciato da un sottomarino nucleare. Senza pensare che che Putin pare che abbia già iniziato delle esercitazioni. Ma l’Italia è pronta in caso di conflitto nucleare? Una risposta che però non è positiva.
Guerra nucleare, l’Italia in pericolo: l’allarme
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, molti italiani si sono chiesti che cosa sarebbe disposto a fare il nostro paese e se sarebbe pronto davvero a tutelare i cittadini. Proprio di recente 14 paesi hanno deciso di firmare una lettera di intenti spinta allo sviluppo della European Sky Shield Initiative. Si tratta di uno scudo antimissile che ha lo scopo di proteggere una buona parte dei cieli europei.
Tra questi quattordici paesi, però, non c’è l’Italia che quindi non ha uno scudo antimissile. Anche se comunque si sta parlando di altri progetti in ballo come ad esempio il Twister, che dovrebbe entrare in funzione entro il 2030. Una data un po’ troppo tardiva in caso in cui la guerra in Ucraina dovesse degenerare in un conflitto nucleare. Una situazione che porterebbe l’Italia a non essere in grado di intercettare un missile balistico russo.
Questo potrebbe provocare tantissimi morti soprattutto nelle città italiane più a rischio. Nel caso in cui ci dovesse essere un incidente atomico, il disastro nucleare avrebbe risultati devastanti in quanto mancano i bunker antiatomici. Dei rifugi che pare non manchino in Svizzera, come si legge su Money. Il paese elvetico avrebbe già pronti 360.000 buker antiatomici per i suoi cittadini.