Quali città italiane sono a rischio in caso di guerra nucleare? Il pericolo è alto

Uno studio ha messo in luce quale sarebbe lo scenario in Italia in caso di guerra nucleare e quali città sono di più a rischio. È emerso che il pericolo è molto alto: ecco che cosa è stato rivelato.

Fino a qualche mese fa, le possibilità di vedere scatenato un conflitto nucleare erano un bel po’ ridotte. Un punto di vista che è cambiato nel giro di pochi mesi, dove la minaccia di una terza guerra mondiale è sempre più viva ed insistente. Da quando Putin ha invaso l’Ucraina la percezione della popolazione europea e mondiale è cambiata, dove in molti tempo il peggio.

guerra nucleare
fonte foto: AdobeStock

In molti si ricorderanno che all’inizio del mese di agosto erano vivi i timori per una guerra nucleare. Il contesto era come sempre il conflitto in Ucraina dopo gli attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhiade. Un episodio che ha ricordato la strage di Chernobyl nel 1986. Un rischio che ora è di nuovo palpabile dopo l’ultima dichiarazione di Putin in cui ha accennato al nucleare russo.

Un disastro nucleare sarebbe una vera carneficina in tutto il mondo. A rivelare la prima analisi su ciò che potrebbe accadere è stato Iriad – Archivio Disarmo che ha fatto una previsione terrificante. Pare che nelle prime ore in caso di conflitto atomico ci sarebbero 34 milioni di persone morte. In poche parole è metà popolazione italiana. Ma quali sono le città italiane più a rischio in caso di scoppio della guerra?

Guerra nucleare, città italiane a rischio: ecco quali sono gli obiettivi russi

Pochi mesi dopo in cui è scoppiato il conflitto in Ucraina, è emerso il fatto che l’Italia ha pronto un piano in caso di guerra nucleare. Al di là di questo, secondo lo studio Iriad le conseguenze sarebbero devastanti in caso di una escalation nucleare. Sul portale Leggo viene sottolineato che le bombe russe potrebbero generare una vera e proprio catastrofe nel nostro paese. Nel mirino ci sarebbero le basi militari e le basi Nato.

I primi posti più a rischio sono Brescia e Pordenone, visto che sono vicine alle basi Nato di Ghedi e Aviano. Le due basi ospitano insieme 40 test nucleari. Tra i comandi militari che sono presenti in Italia ci sono la Caserma del Din e la Caserma Ederle a Vicenza. Poi Camp Darby a Livorno,  Naval Support Activity a Napoli e Naval Air Station a Sigonella. A queste vanno aggiunte le basi di Gaeta e Taranto.

Secondo la simulazione fatta dall’Iriad, i bombardamenti russi provocherebbero in Italia 55mila morti e oltre 190mila feriti. Le vittime sarebbero divise a seconda delle città, dove Napoli è in testa con circa 21mila morti e 109mila feriti. Segue Vicenza con 12mila morti e 45mila feriti. Poi Gaeta con 12mila morti e 5mila feriti e Taranto con 7500 morti e quasi 27mila feriti.

Senza contare il danno economico ed ambientale che un conflitto nucleare di questa portata generebbe al nostro paese. Si tratta di un semplice studio, come quello che ha sottolineato quali sono i paesi più sicuri in caso di terza guerra mondiale. Anche se è abbastanza indicativo su ciò che potrebbe esserci.

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