Mutuo sulla seconda casa, come funziona? Tutte le differenze con la prima abitazione

Il mercato immobiliare non vive un momento semplice. Alcuni, però, decidono comunque di acquistare una seconda casa. Come funziona il mutuo e le relative tasse? Ecco le differenze con la prima casa.

Il mercato immobiliare, così come altri settori, sta subendo un periodo economico non semplice. L’acquisto di una casa è reso sempre più difficile dai costi sempre più alti. Che sia il tasso del mutuo oppure altre spese. Di certo, però, l’acquisto di una seconda abitazione porta a dei costi differenti rispetto alla prima.

Seconda casa
Fonte foto: Adobe Stock

Molte persone acquistano una seconda casa per utilizzarla in determinati periodi dell’anno. Pensiamo alla casa per le vacanze in montagna o a mare. Oppure si vuole comprare una seconda abitazione per lasciare qualcosa di importante ai propri figli. Insomma, le motivazioni possono essere tante. Tale operazione, però, ha costi nettamente diversi rispetto a quanto sostenuto con la prima casa.

La volontà di acquisire una casa è sempre alta nei cittadini. Dall’altra parte, questo momento storico non favorisce questo tipo di operazioni. Anche se  il mutuo online potrebbe rappresentare una valida alternativa. A maggior ragione se si tratta di un acquisto della seconda struttura. Vediamo, quindi, le differenze che comporta acquistare una seconda abitazione.

Mutuo e tasse, le differenze tra l’acquisto della prima e seconda casa: i dettagli

L’acquisto di una prima casa, in genere, è più direzionato dalle istituzioni. Di solito, infatti, il mutuo è decisamente più contenuto rispetto a quello della seconda casa. Questo perché, il secondo immobile viene considerato come “accessorio”. Stesso discorso per i tassi presenti nella transizione.

Il mutuo sulla seconda casa, ad esempio, non tocca nessuna imposta sostitutiva sul capitale. Per la prima abitazione, l’aliquota toccava lo 0,25%, per la seconda tocca il 2%. Altra differenza riguarda la detrazione. Per il secondo immobile c’è l’impossibilità di detrazione degli oneri accessori e interessi dalla propria dichiarazione annuale dei redditi. Anche le banche attueranno condizioni più stringenti. Gli istituti, quindi, stabiliranno a 30 gli anni del mutuo con un rapporto tra importo dello stesso e valore reale della casa segnato al 60%.

La differenza più significativa in questo discorso è l’imposta di registro. Questa imposta gioca un ruolo importantissimo. Nonostante ci siano alcune importanti concessioni, l’imposta definisce il costo della seconda struttura. Il valore catastale si lega ad un 9% rispetto al 2% della prima abitazione. L’IVA per il secondo immobile è del 10% che va sommata alla prima. Se, poi, la casa è considerato di lusso, l’IVA sale al 22%.

Ci sono anche le tasse annuali da considerare, come Imu e Tasi. Senza dimenticare le spese del notaio che sono a carico di chi compra. Come vediamo, l’acquisto di una seconda abitazione comporta dei costi più alti rispetto alla prima. L’intera operazione è decisamente più onerosa. Il tutto parte dalla considerazione di un secondo immobile. Cosa che porta a maggiori tassi e imposte.

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