Truffa del lavoro, attenzione all’offerta: potreste perdere tutto

truffa lavoro
Fonte Foto Canva

La rete ha dato tanti vantaggi ma anche molti lati oscuri. Tra questi c’è la truffa del lavoro. In questa situazione bisogna prestare particolare attenzione all’offerta. Vediamo insieme come difendersi.

Non sempre quando siamo in rete l’attenzione è alta. In alcune situazioni possiamo commettere qualche errore che ci porta ad un tranello architettato. Questo può palesarsi anche come truffa del lavoro. Quello che i cybercriminali fanno, dunque, è cercare di prendere i dati sensibili della vittima.

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Con l’evoluzione del mondo del web, sono nate tantissime truffe. Ora, quindi, non bisogna stare attenti solo nell’ambito del reale ma anche del virtuale. Insomma, l’attenzione deve essere sempre alta. Come detto, però, non sempre questo avviene e quando non c’è il rischio è davvero alto.

Il mondo web ha dato vita a tante possibilità. Ci sono i social che permettono intrattenimento e svago. Anche se, nelle ultime settimane, un messaggio da Twitter sta preoccupando. Ma sul web ci sono anche opportunità di lavoro. Tanti annunci che possono davvero attirare l’attenzione. Alcuni, però, sono falsi e fanno scattare la trappola posizionata dai criminali. Andiamo, quindi, a vedere come difenderci dalla truffa del lavoro.

La truffa del lavoro, attenti alle offerte: i modi per difendersi

Come ogni truffa ci sono dei piccoli dettagli da considerare per evitare qualsiasi evoluzione negativa. Per quanto riguarda la truffa del lavoro è sufficiente non divulgare alcuni documenti e codice fiscale a nessuno. Ovviamente l’invio deve essere fatto solo se si ha la certezza della serietà dell’interlocutore. Infatti, in prima battuta, bisogna valutare la serietà. Ricordando che le agenzie non chiedono mai dati personali tramite email, WhatsApp e altri dispositivi.

Nell’invio di un curriculum, come riportato dal sito larisorsaumana.it, ci sono dei dati da poter omettere. Dati non necessari e che potrebbero servire ai truffatori. Partiamo dalla città di nascita, questa è un’informazione superflua. Se pensate che sia necessaria, meglio inserire la provincia o la regione. Passiamo alla data di nascita. Alcuni lavori chiedono questa informazione ma può essere omessa. Se, invece si sta compilando un modulo online, allora cercate l’affidabilità del sito tramite recensioni.

Arriviamo all’indirizzo della nostra abitazione, anche questo dato si può omettere. Possiamo inserire, qualora fosse necessario, la nostra città o il nostro paese. Anche perché tale informazione era utile quando si faceva tutto per posta. Da evitare in maniera assoluta il codice fiscale. Sul curriculum è praticamente inutile. E, se avete seguito gli altri consigli, nessuno potrò mai risalire al codice fiscale. Arriviamo ai dati bancari, nel CV non serve. Non credete neanche a quando vi dicono che serva per la futura mensilità dovuta al lavoro.

Chiudiamo il nostro discorso con l’autorizzazione alla privacy. Questa è una soluzione obbligatoria. L’unico modo è di dare il consenso al trattamento per motivi di selezione e ricerca. Questo, con ogni probabilità, non servirà a proteggerci dalla truffa ma potrebbe evitarci alcune chiamate indesiderate.

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