Acquisti online, addio al reso gratuito: le nuove regole

Gli acquisti online potrebbero subire dei cambiamenti sostanziali, soprattutto per quando riguarda il reso degli articoli che non ci piacciono. Mandare indietro i prodotti potrebbe non essere più un’azione gratuita.

La pandemia ha cambiato radicalmente il nostro modo di fare gli acquisti. La chiusura temporanea dei negozi fisici ha rappresentato un grande vantaggio per i rivenditori online. Tante persone hanno iniziato a prendere l’abitudine di comprare con l’e-commerce e l’hanno mantenuta anche quando i negozi hanno riaperto. Ma adesso ci potrebbero essere delle novità.

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fonte foto: AdobeStock

Il mercato della vendita al dettaglio online ha origine in pratiche di marketing fast fashion di lunga data e non è di certo un fenomeno che è nato di recente. I prezzi bassi, la consegna a casa ed i resi gratuiti hanno incoraggiato milioni di clienti agli acquisti online. Molti di loro hanno fatto scelte ‘libere’ con la consapevolezza che potevano restituire gli articoli liberamente.

Nonostante l’attrattiva di prezzi bassi e gli sconti, gli articoli di fast fashion prodotti a basso costo possono in genere presentare problemi di qualità e vestibilità, quindi sono sinonimo di resi. Anche la spesa impulsiva, guidata dagli sconti, porta spesso al rammarico, aumentando ancora una volta l’incidenza del rendimento. Ma adesso ci potrebbe essere uno stop al reso gratuito che potrebbe essere un ‘colpo’ per molte persone.

Acquisti online, stop al reso gratuito: ecco che cosa succede

Il boom dello shopping online ha visto luce negli ultimi mesi, dove milioni di persone hanno deciso di comprare sui siti. Anche se può capitare che durante il black friday ci potrebbero essere delle fregature. Tuttavia, pare che diverse aziende di moda dell’e-commerce stanno decidendo di cambiare le proprie regole e dire addio al reso gratuito per accessori e indumenti.

Un processo che è già partito nel Regno Unito, dove il gruppo Inditex, quello che racchiude aziende come Zara, H&M, Bershka e Pull and Bear tra gli altri, ha introdotto un contributo fisso per ritirare l’articolo o gli articoli. La spesa non è elevata, visto che il costo è di 2 sterline. Ma questo ‘gap’ potrebbe giocare a favore dell’ambiente, visto che i resi hanno un impatto sulla crisi climatica ed ambientale notevole.

Sebbene le implicazioni ambientali dei resi dei prodotti siano chiare da diverso tempo, i rivenditori delle aziende di moda non hanno mai affrontato direttamente questo problema. Anche se la politica dei resi gratuiti andava a danneggiare anche loro, visto che era una spesa anche per la casa di moda in questione. Ma adesso le cose potrebbero cambiare se questa prova nel Regno Unito dovesse estendersi anche in altri paesi.

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