Legge 104, la questione permessi cambia nel settore scuola?

La questioni permessi legati alla Legge 104 ha delle regole ben diverse e molto precise nel settore scuola: tutti i dettagli.

Molto spesso si è sentito parlare, soprattutto nell’ultimo periodo, della legge 104. Quest’ultima è, nel quadro normativo italiano, a dir poco fondamentale ed essenziale, essendo presente da ormai parecchi anni. Infatti è grazie a questa che viene riconosciuto, in casi di gravi disabilità, il diritto a ricevere una prestazione e un supporto economico dallo Stato. Quest’ultimo viene definito e chiamato assegno di invalidità.

scuola legge 104
(Fonte Foto: Pixabay)

Ma in realtà viene previsto molto altro per chi vive accanto a chi ne usufruisce e a chi è portatore di handicap e disabilità. Un argomento molto caldo è, per esempio, quello dei permessi. Il riferimento. come in molti avranno già capito, va a tutti quei lavoratori dipendenti che prestano assistenza e aiuto a un familiare disabile. Ma quali sono i diritti previsti e che cosa dice la legge nel dettaglio? Giusto entrare nello specifico di una questione, che di per sé è molto delicata e importante, visto a chi si rivolge la normativa.

Permessi Legge 104 e scuola, ma qual è la situazione? I dettagli

La legge 104 permette, tra le altre cose, di avere sconti sulla benzina, sull’acquisto di un cellulare e tanti altri vantaggi. Tornando però alle tematica permesso, i lavoratori dipendenti che aiutano chi usufruisce della 104 hanno, come già accennato e detto, diritto ad utilizzare i permessi dal lavoro retribuiti, ma anche il congedo straordinario. Ma alla base di tutto ciò c’è però un requisito e un presupposto fondamentale, ossia il riconoscimento dell’handicap grave del soggetto a cui si presta o si è comunque deciso di dover prestare supporto. La base legale di tutto è l’art. 3, comma 3, della Legge 104. Insomma, c’è un vero e richiamo a quello che può essere definito un requisito della gravità,che sarebbe per di più imprescindibile per la fruizione dei permessi, al pari della invalidità e della non autosufficienza. Tutto ciò è dunque, norme alle mano, una vera e propria premessa immancabile per l’erogazione dell’indennità di accompagnamento.

Ma tutto ciò riguarda anche chi lavora nel mondo della scuola? La risposta non può che essere affermativa, seppur con una piccola, seppur di non poco conto, differenza. Infatti, una volta presentata la domanda, la procedura spetterà e sarà affidata al dirigente scolastico. Quest’ultimo avrò il compito di controllare che la richiesta sia corretta in tutte le sue parti. Va detto però che questo non può decidere di negare i tre giorni di permesso e non può farlo nemmeno se questi corrispondono con giornate in cui ci sono dei lavori collegiali, come, per esempio, gli scrutini.

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