Smart working, non arriva la proroga: come chiedere il lavoro agile?

Per lo smart working non è arrivata nessuna proroga. Sono appena cambiate le regole di questo settore. Discorso che vale sia per i lavoratori fragili sia per i genitori con figli sotto i 14 anni. Ecco tutte le ultime modifiche.

Il periodo pandemica ha portato una piccola svolta sul lavoro. Tante attività, infatti, sono state svolte da case e, per alcuni, la cosa non è affatto dispiaciuta. Anche di recente, molti lavoratori hanno continuato la propria attività dalla propria abitazione. Ora, però, pare che lo smart working sia ormai solo un ricordo.

Smart working
Adobe Stock

Molti pensavano che il decreto Aiuti bis avrebbe avuto dentro di se lo spazio per una proroga allo smart working. Soprattutto per i lavoratori fragili e per i genitori di ragazzi sotto i 14 anni. Tale scenario era stato comunicato dallo stesso Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Alla fine, invece, si è risolto il tutto con un nulla di fatto.

Lo smart working è stato circondato da vari consensi. Inoltre, se si mangia bene si può lavorare meglio in smart working. E sappiamo come a casa si possa davvero mangiare qualcosa di importante rispetto alla solita pausa pranzo in ufficio. Come detto, però, i lavoratori saranno costretti a tornare sul posto di lavoro. Vediamo tutti i cambiamenti.

Smart working, cosa cambia senza proroga? Le novità

Molte aziende hanno siglato degli accordi che riguardano le modalità di rientro. Per alcune, però, questi accordi mancano quindi si fa riferimento alla protezione assicurato. Questa permette di avere come priorità il ricorso al lavoro da casa. Una priorità data ai lavoratori che hanno figli over 12, figli disabili oppure chi è un professionista disabile o un caregivers.

In questi ultimi casi, oltre ad una precedenza sugli altri. C’è una precedenza anche in tema di trasferimenti, licenziamenti, sanzioni e demansionamenti. Come abbiamo visto e come spiegato dal Sole 24 Ore, si parla solo di priorità. Cosa che porta a considerare il lavoro da casa non più un diritto. Quindi, se un’impresa ha una percentuale di lavoro agile allora ci sarà la priorità a determinate domande. Una sorta di precedenza e nulla più.

Ma le novità non si esauriscono solo ad alcuni lavoratori. Queste toccano anche le aziende. Il 31 agosto terminerà la modalità emergenziale. Un aspetto che poteva permettere a loro di richiedere il telelavoro. Da settembre, quindi, si torna all’accordo individuale anche se le aziende hanno chiesto una proroga per non tornare a questo ambito.

Anche in questo caso, dunque, non c’è stata nessuna proroga ma solo una semplificazione. Le aziende, infatti, dovranno inviare i nominativi e le date su quando si è iniziato e quando si è finito il lavoro da casa. Così da avere una lista utile quando si dovrà parlare singolarmente per trovare un accordo.

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