Omicron 5, è allarme: nuovi sintomi e tamponi in difficoltà, la situazione

La variante Omicron 5 sta portando grandi ostacoli. Sia sotto il punto di vista dei sintomi sia per quanto riguarda i tamponi. La situazione.

La situazione Covid si fa sempre più preoccupante. La sottovariante Omicron 5 ha portato alla luce una pesante ondata estiva. Numeri raggiunti per la prima volta nella storia della pandemia e che sono stati inaspettati. Una situazione complessa che ha portato il ministero della Salute a dare il via libera al booster per gli over 60 e le persone fragili.

Covid, Omicron 5 tamponi
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Se il via libera per i vaccini è arrivato, l’ondata continua a proseguire la sua corsa. Anche se i dati di lunedì scorso hanno segnalato un numero basso di positivi. I positivi sono stati 37 mila e hanno sottolineato un piccolo aumento rispetto alle settimane passate.

A preoccupare, però, sono le anomalie evidenziate dai positivi al virus. Si parte dai nuovi sintomi fino ad arrivare ad una positività al tampone che non corrisponde sempre. Cosa che potrebbe portare a persone infette a non svolgere l’isolamento. Andiamo, quindi, a vedere quali sono i sintomi evidenziati e il periodo d’incubazione. Ecco tutti i dettagli.

Covid, Omicron 5 preoccupa: sintomi, tamponi e periodo di incubazione

Questa variante si è dimostrata essere molto contagiosa con sintomi che non sono cambiati di tanto rispetto al passato. Questi sono meno gravi, ad esempio, della variante Delta. Anche grazie al fatto che la malattia non si leghi ai polmoni. Come detto, abbiamo sintomi simili ma anche qualche aspetto insolito. Se febbre, mal di gola, stanchezza, perdita di olfatto e gusto sono riconosciuti. Alcuni positivi hanno segnalato anche il dolore alle articolazioni, nella fattispecie alle ginocchia.

Da quanto segnalato, i sintomi durano solamente alcuni giorni. Il periodo va dai due ai cinque giorni e la durata si riduce quando si presentano sintomi lievi. Anche il periodo di positività è ridotto rispetto alla Delta e ci si negativizza, di solito, entro sette giorni. In alcuni casi i giorni possono essere anche meno. Anche i tempi d’incubazione si sono ridotti. In questo caso si va dai due ai tre giorni dal contatto con un individuo positivo. Ci possono essere, però, dei casi con tempistiche più lunghe.

Nella prima fase, i tamponi non sono ritenuti del tutto affidabili ed è qui che sale alla ribalta un deciso problema. Ci sono casi che, nonostante i sintomi, il tampone dia esito negativo. Salvo poi scoprire la positività quando sta passando tutto. Questo è un evidente problema dato che non permette di isolare da subito i soggetti positivi. Con un tampone negativo, infatti, l’individuo continua la sua vita senza l’isolamento. Rischiando di infettare anche persone fragili. Tali casi sono sempre più diffusi e il tracciamento sta avendo sempre più difficoltà a strutturarsi.

La situazione, dunque, è ancora sotto controllo. Vedendo questi dettagli, però, il governo ha pensato già il piano anti-Covid per l’autunno. A tal proposito, la decisione sul Green Pass appare del tutto definitiva.

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