Sei sposato e fumi? Occhio al vaccino anti Covid-19: ecco cosa è emerso dalle ricerche

Il vaccino Covid non ha una copertura uguale per tutti. Secondo una ricerca, ad alcune persone può durare di meno: ecco quali sono le persone che rischiano di più.

Esistono individui che hanno ricevuto dal vaccino anti-Covid un’ottima copertura, sicuramente maggiore rispetto ad altri, oltre che più duratura. Ma da che cosa dipende questa caratteristica? La ricerca che ha visto all’opera il personale del Policlinico Umberto I ha risposto a questa domanda, ponendo l’accento sullo stato di salute e sullo stile di vita di una persone. Andiamo a vedere chi rischia di più.

vaccino covid
fonte foto: AdobeStock

Dall’inizio della pandemia, il Covid ha causato enormi problemi. Per prima cosa per quanto riguarda la perdita delle vite umane, seguita dai danni economici, dalle condizioni di salute mentale e dalla crisi sociali. Le misure di sicurezza e le restrizioni come il distanziamento sociale, l’uso di mascherine, le quarantene e i blocchi possono aiutare a ridurre la diffusione del virus.

Tuttavia, è stato il vaccino Covid che ha frenato la diffusione ed ha garantito il ritorno alla vita sociale. Questi sono altamente efficaci nell’impedire ad una persona di contrarre il virus. Possono anche tutelare le persone che contraggono il virus ed evitare di non ammalarsi gravemente. Lo fanno spingendo il corpo a preparare il sistema immunitario a rispondere al virus.

Nonostante queste certezze, una nuova ricerca ha evidenziato che il vaccino ha una durata inferiore tra coloro che fumano, che soffrono di pressione alta o che sono sposati. Andiamo a vedere i dettagli di questa ricerca fatta dall’università La Sapienza e dal Policlinico Umberto I di Roma, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Personalized Medicine.

Vaccino Covid non ha la stessa durata per tutti: ecco chi sono i soggetti a rischio

Il vaccino è obbligatorio per alcune fasce delle popolazione, tuttavia non ha la stessa copertura per tutti. Lo studio ha visto il coinvolgimento degli operatori del Policlinico  Umberto I. Dove sono stati presi in esame 2065 lavoratori sanitari. Ad ognuno di loro è stato dato un questionario in cui venivano raccolte delle informazioni personali.

Dopo un mese dal vaccino, i soggetti più coperti sono risultati quelli che avevano avuto già il Covid o coloro che erano più giovani e quindi hanno degli anticorpi più alti rispetto agli altri. Ad essere invece più a rischio sono i fumatori, gli ipertesi e i meno giovani ed è stato riscontrato un vero e proprio crollo drammatico di circa l’82% degli anticorpi anti-Spike, come viene riportato su Leggo.it.

I ricercatori, inoltre, hanno sottolineato che c’è una durata maggiore del vaccino anti-Covid nei soggetti che sono single o conviventi. Rispetto agli individui sposati, divorziati o vedovi. Un indice che però potrebbe dipendere anche da altre variabili, ad esempio l’indice di massa corporea e lo stile di vita alimentare.

(Le informazioni presenti nell’articolo hanno solamente uno scopo divulgativo. Si tratta di notizie che sono prese da fonti come studi che sono stati esposti su riviste mediche. Pertanto, non vogliono sostituirsi ad un’opinione medica o ad uno specialista. E che quindi non sono da ritenersi idonei per fare trattamenti o diagnosi).

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