Fondo pensione, preparati alla vecchiaia: ecco tutto quello che devi sapere

Il fondo pensione può essere una soluzione molto importante per i lavoratori. Molti si chiedono se convenga o meno investire. Andiamo a vedere cosa sono, come funzionano e quali sono i fondi migliori.

Tra le tante strade che un lavoratore può per correre con i suoi risparmi c’è quella che porta al fondo pensione. In questo caso, il professionista può destinare il TFR, in maniera totale o parziale, ad una pensione complementare. Tale apparato si lega al Decreto legislativo numero 252/2005. Questo permette, quindi, di dare vita ad un fondo pensione. Ma come funziona e conviene o meno investire?

PENSIONI AUMENTO
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Il discorso sulla pensione è molto delicato. Questo perché sempre più lavoratori vedono questo argomento con molta sfiducia. Come ben sappiamo, soprattutto in questo ultimo periodo, le pensioni sono molto basse. Il cedolino mensile non permette a molti pensionati di vivere serenamente. Per questo motivo, alcuni valutano proprio un fondo pensione. Anche se non tutti sanno di cosa si tratta.

Quando si tratta di un investimento bisogna sempre stare attenti. In questo caso non solo sveleremo la natura del fondo pensione ma chiarire vari aspetti di tale ambito. Tutti i dettagli che potrebbero servire per schiarire le idee e decidere se procedere o meno all’investimento.

Fondo pensione, di cosa si tratta? Funzionamento, come aderire e scelte a disposizione

Partiamo con il dire che il fondo pensione è una cassa in cui si raccoglie in maniera sicura la cifra che il lavoratore decide di versare. Naturalmente il versamento deve avvenire durante gli anni di servizio. Tale scelta non è obbligatoria e il funzionamento è simile alla pensione che si percepisce normalmente. L’erogazione, dunque, viene fuori una volta raggiunti i requisiti di riferimento. Aderire ad un fondo non fa perdere un altro tipo di pensione. Contribuendo all’INPS e al fondo, a fine carriera, si avrà una doppia contribuzione. Unica differenza è che il titolare del fondo potrà fare richiesta di anticipi e riscatti.

I lavoratori che possono dare vista ad un fondo sono molteplici. Dai dipendenti sia nel pubblico che nel privato fino ad arrivare ai professionisti autonomi o soci di cooperative. Possono aderire anche i titolari di pensioni che vogliono avere un’altra entrata in futuro. Non ci sono particolari vincoli. Semplicemente si versano i contributi e una volta raggiunti i requisiti si riceve la pensione. Si precisa che non si tratta di contribuzione statale. Il lavoratore, in maniera autonoma, versa i soldi per effettuare l’investimento.

Ci sono vari tipi di fondi pensioni: abbiamo quello chiuso, aperto e i piani individuali pensionistici. Il fondo chiuso nasce da un accordo con il datore di lavoro. Questo garantisce una pensione integrativa a specifiche categorie di lavoratori. Ci riferiamo ai lavoratori di cui gli organi amministrativi sono gestiti per la metà dai rappresentati dei lavorati presenti e dall’altra metà dai datori di lavoro. I fondi aperti sono strutturati da banche, società di gestione risparmio e assicurazioni. Si può scegliere sia forma individuale oppure quella collettiva. Il capitale che si verserà sarà separato dall’istituto o dall’ente che gestisce il tutto. L’importo e il periodo, inoltre, del versamento si può scegliere autonomamente. Il privato può anche scegliere il flusso TFR.

Terminiamo con i PIP, Piani Individuali Pensionistici. Questi permettono al lavoratore di siglare un’assicurazione sulla vita. Questa è finanziata da una quota fissa oppure con la convergenza del TFR. Anche qui c’è la separazione tra il versamento e l’attività dell’ente. Questo va richiesto tramite compagnie assicurative.

Per quanto riguarda, invece, le scelte possibili basta andare sul sito della COVIP. Il sito permette un bel quadro dei fondi che abbiamo spiegato in precedenza. Si potranno verificare i fondi pensione, i PIP registrati all’albo di riferimento e il rendimento e costi.

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