Covid, Omicron 5 è la variante più contagiosa: infezione e sintomi

La variante Covid Omicron 5 ha mostrato un elevato tasso di infezione. Dall’altra parte, però, la pericolosità è bassa. Come si manifestano i sintomi?

Con l’arrivo dell’estate si stanno segnalando sempre più casi di Covid. Nonostante le temperature elevate, la variante Omicron 5 si sta segnalando essere decisamente più contagiosa. Dall’altra parte, però, risulta essere meno letale rispetto alle varianti passate. I decessi si segnalano sempre anche se moltissimi soggetti erano compromessi da altre patologie.

Covid, variante
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Nonostante i tanti eventi storici vissuti in questi ultimi mesi. Non dobbiamo dimenticare di come il Covid sia ancora presente. Attualmente il virus ha un indice di trasmissibilità RT arrivato a 1,07. Un numero rivelante dato che ha superato la cosiddetta parità. Il dato, quindi, ci fa capire come i contagiati siano aumentati in maniera sostanziale. Non è il solo dato che è aumentato. Ad aumentare anche il livello di positività che è arrivato al 23%.

I numeri parlano in maniera molto chiara e netta. La nuova ondata Covid ha iniziato a preoccupare. Non è un caso, infatti, che alcune previsioni abbiano parlato di pericolo lockdown proseguendo in questa direzione. Questa variante, infatti, risulta essere più contagiosa di varicella e morbillo. Anche sui sintomi e sul periodo di incubazione qualcosa sembra essere cambiato.

Covid, la variante Omicron 5 si fa sempre più presente: sintomi e incubazione

Abbiamo parlato di come questa variante sia più contagiosa ma meno pericolosa. A tal proposito, chiaro segnale è dato dal fatto che l’incubazione è scesa dai classici 10/12 giorni ed è passata alle 72 ore. Per quanto riguarda i sintomi, a La Repubblica il primario di virologia dell’ospedale di Pisa, Mauro Pistello ha sottolineato come il quadro clinico può variare dal soggetto, dall’età, dalla carica virale e dalle difese immunitarie. Questo perché, svela il primario, il virus è cambiato ed è diventato un’infezione respiratoria. E, a parte i soggetti fragili, non scende ai polmoni.

I sintomi nello specifico, sempre secondo quanto detto da Mauro Pistello a La Repubblica, possono comprendere febbre, dolori muscolari e congestione nasale. Il tutto per un periodo che può arrivare ai dieci giorni. Più facilmente restando nei limiti della settimana. Anche in questo caso, si può sviluppare il Long Covid. Il rischio, in questo caso, è corso da anziani e bambini.

La guarigione, secondo quanto riportato da Sky, sembra poter avvenire dopo tre o quattro giorni dall’inizio. In quel momento si sviluppano gli anticorpi che permettono la scomparsa di febbre e dolori articolari. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali ha svelato di come il virus abbia ridotta patogenicità. Dall’altra parte, però, la sua capacità di diffondersi è alta. Cosa che ha spinto il direttore scientifico alla previsione di 100 mila casi al giorno.

La difesa, come possiamo immaginare, è dovuta non solo ai vaccini ma anche alle mascherine al chiuso e all’isolamento. E proprio sull‘uso della mascherina si andrà avanti in certi contesti fino al 31 ottobre. In questo contesto rientra anche una buona igiene. Quattro regole semplici da seguire e che possono essere d’aiuto. In caso di sospetta infezione, contattare il medico di fiducia e seguire la terapia indicata.

Le informazione contenute in questo articolo hanno scopo esclusivamente divulgativo. Sono dati scientifici riportati da fonti autorevole. Tali informazioni non hanno la pretesa di sostituire in alcun modo la consulenza da medici e da specialisti. Inoltre, non devono sostituire diagnosi o piani terapeutici.

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