Morso di zecca, ecco cosa si rischia: i consigli dell’esperto

Il morso di zecca può portare a delle spiacevoli conseguenze. Gli esperti non hanno dubbi. Ma ci possono essere degli accorgimenti che possono aiutare a prevenire qualsiasi problema.

Chi ha animali nella propria abitazione può capitare che ci sia un ospite del tutto indesiderato. Sia per lui ma anche per noi. Il morso di zecca, infatti, può non solo dare fastidio ma avere delle conseguenze davvero spiacevoli. Un’esperienza che è a dir poco sconsigliabile.

Morso di zecca
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Come detto, chi possiede degli animali domestici ha il serio rischio di incappare in un morso di questo insetto. Soprattutto con l’estate e l’alta temperatura le domande su cosa si rischia sono sempre più frequenti. Possiamo dire, in prima battuta, che le zecche sono un pericolo per l’uomo. Proprio come altri tanti insetti.

Già nella procedura di estrazione la questione si fa molto delicata dato che non si può fare con le mani dato che si rischia di lasciare nella pelle i denti. Tale errore è anche comune perché ci sono pochi aspetti noti di questo acaro. Cosa che porta ad abbassare la guarda nonostante le conseguenze siano molto complicate. I vari rischi al morso sono stati rivelato dal dottor Mario Giobbia dell’unita operativa Malattie infettive del Cà Foncello di Treviso. Il dottore ha spiegato tutti i rischi in un’intervista al QdpNews.it.

Morso di zecca, quali sono i rischi? Tutto quello che c’è da sapere

Da sempre siamo stati messi in guardia da questo acaro. Tramite la pulizia, infatti, diamo modo alla zecca di non essere attirata da noi. Per questo motivo, ai bambini si sottolinea sempre di pulirsi. Ma i nostri animali domestici possono fare da tramite per la zecca e portare, come svela l’esperto, un’infezione per la persona.

Ci sono due tipi di malattie che sono molto diffuse in questo ambito. La prima è la borreliosi, questa è la più frequente, mentre la seconda è la TBE, anche chiamata tick borne enchephalitis. Nel primo caso si parla di un’infezione di tipo batterica e si manifesta con eritemi limitati o in espansione rispetto all’area colpita. In casi più gravi si può andare anche a “quadri di meningoencefalite, quasi sempre benigna“.

Per quanto riguarda la TBE, questa è più rara, e si parla di una specie di encefalite. Anche in questo caso, nella maggior parte dei casi risulta essere benigna. L’esperto però svela che ci può essere la manifestazione di paralisi con muscolatura molle e rilassata. Addirittura i sintomi possono durare per mesi. Oltre all’alterazione del carattere rientrano nel discorso cefalee intense e stato mentale confusionale. Nei casi più gravi si possono avere anche delle perdite di memoria temporanee.

Per quanto riguarda la rimozione mai procedere con le mani. Sempre meglio una pinzetta per ciglia e procedere con un movimento a spirale. Il dottor Mario Giobbia sottolinea che bisogna ricordarsi del tempo a disposizione. Di solito, prima che la saliva inizi il suo percorso, ci vogliono dieci o dodici ore.

Questo articolo ha solo ed esclusivamente scopo divulgativo. Le informazioni in esso contenute non devono sostituire in alcun modo il consulto dell’esperto o dello specialista. E non deve essere usato per sostituire un piano terapeutico o una diagnosi.

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