Pensioni, penalità su quelle anticipate: l’importo lascia tutti spiazzati

Le pensioni anticipate sono uno scenario da non sottovalutare. In molti casi, però, portano ad una penalizzazione. Ecco perché.

Per alcuni andare in pensione in anticipo può essere una situazione molto importante. Soprattutto se, dopo aver effettuato il dovuto calcolo, la cifra mensile è soddisfacente. Molte volte, però, le pensioni anticipate possono rappresentare un serio problema. Spesso comporta una penalizzazione sull’assegno.

Pensioni anticipate
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L’attesa sulla riforma delle pensione è sempre più alta. Una riforma che, secondo alcune voci, si legherebbe ad essere garanzia di una maggiore flessibilità in uscita. Quello che preoccupa, però, è il calcolo dell’assegno. Soprattutto se questo dovesse avvenire seguendo i criteri del sistema contributivo. In quel caso ci sarebbe una forte penalizzazione sulla cifra da destinare al pensionato.

Sul tema delle pensione sono molti i dubbi dei contribuenti. In merito, qualche settimana fa abbiamo parlato del ricalcolo in arrivo sulle pensioni 2022. Molti si sono preoccupati per questo ricalcolo. Questa volta, invece, a preoccupare sarebbe il calcolo tramite sistema contributivo sulle pensioni anticipate. L’importo ha davvero spiazzato tutti.

Pensioni anticipate, il calcolo che preoccupa: cosa sta succedendo?

Da quest’anno, scadrà Quota 102 e ci sarà il ritorno alla Legge Fornero. Anche se le proposte alternative di certo non mancano. La questione più spinosa, come detto, è il calcolo dell’assegno pensionistico. Al momento questo avviene con il sistema contributivo. Un meccanismo che penalizza fortemente i contribuenti. Mettendo in atto una forte penalizzazione. Si prospetta, infatti, circa il 9% in meno nel caso di un pensionamento a 64 anni invece che a 67 anni. Ma la decurtamento può arrivare a toccare il 18%.

I pensionati che potrebbero essere colpiti da tale situazione sono quelli che ricevono un assegno pensionistico mensile compreso tra i 600 ed i 2.000 euro. Inoltre, da qualche anno sono stati in pochi a ricevere la pensione tramite il calcolo avvenuto con il sistema retributivo. Anche se alla maggior parte si applica il sistema misto, un sistema che unisce retributivo e contributivo. Mentre il sistema contributivo tocca ai lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995.

Secondo le prime proposte, si parla di un pensionamento a 64 anni invece che a 67 anche se i sindacati spingono per i 62 anni. Il pensionamento, però, scatterebbe con un versamento dei 20 anni di contributi. Su un unico punto il governo sembra essere fermo e riguarda il calcolo delle spettanti quote tramite il contributivo. Tale sistema porterebbe alla perdita di un circa 9%, in caso di pensione a 64 anni, per i contribuenti.

Ma c’è di più. Secondo gli esperti, per alcuni pensionati ci sarebbe una penalità annuale compresa tra il 10 e il 18%. Su una pensione di 600 ci sarebbe una riduzione del 10% quindi 60 euro all’anno. Su una di 1.200 euro la riduzione sarebbe del 12% con 144 euro all’anno in meno. Mentre con una pensione di 2.000 euro la penalità sarebbe del 18% cosa che porterebbe ad una perdita di 360 euro.

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