Superbonus, occhio alla cessione del credito: cosa succede se le banche bloccano i soldi

Superbonus, cessione del credito e banche che bloccano soldi: tutti aspetti che meritano spiegazioni dettagliate.

Molto spesso, soprattutto nell’ultimo periodo, si è sentito parlare molto e in tante occasioni di cessione del credito. Ma di che cosa si tratta? In realtà spiegarlo non è poi così tanto complicato e difficile. Infatti questa non è altro che un vero e proprio accordo di natura contrattuale attraverso il quale si trasferisce il diritto di credito di un soggetto, che viene definito cedente, a un acquirente terzo, ossia il cessionario. Ed  è proprio quest’ultimo che lo acquista a un determinato prezzo. L’obiettivo è poi procedere alla riscossione nei confronti del debitore, che viene definito il ceduto.

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(Fonte Foto:Pixabay)

Va detto che l’istituto della cessione del credito, che già un po’ di tempo fa era di grandissima attualità, è disciplinato normativamente dall’Art.1260 e successivi del codice civile. Ma che cosa può diventare oggetto di cessione? A titolo gratuito oppure oneroso, tutti i crediti deteriorati sia di natura commerciale che finanziaria. Ma ci sono altri aspetti e questioni che vanno analizzati nel dettaglio e nello specifico. La curiosità non può non essere tantissima.

Superbonus e cessione del credito, ci può essere blocco delle banche? Ecco cosa accade

Quello che stiamo vivendo è, sotto questo punto di vista, un momento un po’ complicato e difficile. Infatti attualmente i crediti edilizi risultano bloccati. Il riferimento è a tutti quei lavori svolti dalle imprese che poi hanno chiesto la cessione del credito alle banche tramite la piattaforma cessione crediti. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze durante un’interrogazione parlamentare. Insomma, non resta che attendere che cosa accadrà e come si evolverà questa situazione. Risulta fondamentale però parlare di cifre, che molto spesso fanno la differenza. Difatti sono 5.396 i miliardi di euro per cessioni del credito che sono ancora bloccati. E ben 3.684 miliardi di euro sono riconducibili e legati al Superbonus 110%, mentre i restanti sono comunque sempre connessi ai vari bonus edilizi che si sono susseguiti negli ultimi mesi, come quelli riguardanti le facciate e le ristrutturazione. Insomma, una situazione veramente complessa.

Ma la domanda non può che essere solo e soltanto una: visto che le banche ancora non sbloccano i soldi, chi dovrà alla fine pagare i lavori qualora le banche non accettassero il credito? Le soluzioni potrebbero essere due: i contribuenti oppure le imprese? Rispondere alla fine non è per nulla scontato e semplice. Anzi il contribuente dovrà fare grande attenzione nel momento della firma del contratto con l’impresa che svolgerà i lavori. Perché infatti potrebbe essere proprio quest’ultima a inserire delle clausole di tutela che potrebbero obbligare il cliente a pagare i lavori svolti qualora la banca non accettasse la cessione del credito. Quindi, quantomeno a oggi, tutto si lega alle banche e alla decisione di sbloccare la situazione, con una cessione del credito che può comunque essere richiesta anche solo per una rata-

 

 

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