Conto Corrente, attenti ai versamenti: un dettaglio potrebbe far scattare il Fisco

Le transazioni in denaro sono sempre complesse. Alcuni versamenti sul conto corrente potrebbe insospettire il Fisco. L’errore da evitare.

Nell’ultimo periodo sono cambiate certe predisposizioni per quanto riguarda il denaro. Soprattutto sul discorso dei contanti e dei versamenti. Quando si fa una transazione, infatti, bisogna stare attenti ad alcuni dettagli. In caso di errore, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe entrare in azione con le dovute verifiche.

Conto corrente, versamenti
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La lotta all’evasione fiscale è sempre più profonda. Il governo, infatti, ha stabilito delle nuove predisposizioni sui contanti e sui prelievi. Ma anche sui versamenti bisogna stare molto attenti per non incappare nei controlli del Fisco. Un dettaglio in particolare può far attivare l’Agenzia. Cosa che porterebbe a dure conseguenze.

Già dal 2022, in merito, si sono applicate delle regole a cui stare attenti che riguardano il conto corrente. I cambiamenti avuti da quest’anno, infatti, hanno la ferrea volontà di non permettere un aumento dell’evasione. In questo caso, invece, una cosa potrebbe far insospettire il Fisco. Un dettaglio che non va affatto sottovalutato. Ecco di cosa si tratta.

Conto corrente, i versamenti possono insospettire: ecco a cosa stare attenti

Anche quando facciamo un versamento qualcosa potrebbe non andare per il verso giusto. Questo potrebbe insospettire il Fisco perché si tratta di una cifra non controllata. Quindi, il passaggio obbligatorio è quello di giustificarlo. Dall’altra parte, l’Agenzia si attiva subito supponendo che la somma arrivi da un reddito non dichiarato. Da qui la richiesta di giustificazione. L’Agenzia delle Entrate ha sette anni per analizzare le prove e procedere di conseguenza.

Nel caso in cui non ci fosse la possibilità di giustificarli, allora, l’Agenzia delle Entrate potrebbe prendere una decisione. Questa va in direzione di una tassazione anche se non arrivano da un contesto lavorativo. Anche perché, ed è giusto ricordarlo, i controlli non sono automatici. Ma se si nota un versamento di molto superiore in riferimento al reddito allora scattano le dovute verifiche.

Se, ad esempio, l’individuo riceve una determinata cifra al mese e improvvisamente si verifica un versamento superiore allora il Fisco potrebbe insospettirsi. Così da arrivare a pensare che quel reddito sia dovuto ad un lavoro in nero. A quel punto, come detto, si esige la giustificazione tramite la prova scritta. Per questo è sempre meglio ricevere denaro tramite assegni o bonifici invece dei contanti. Così da conservare la ricevuta. In ultima analisi si può anche avere una scrittura privata col benefattore.

Tale scrittura indicherà i nomi dei partecipanti e la cifra donata. Diverso il discorso, invece, sulle donazioni volontarie. Su queste non si esige la specifica di un motivo. Quindi, anche in questo caso, bisogna stare attenti e dobbiamo tenere un occhio vigile alle sanzioni sul conto corrente.

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