Vaiolo delle scimmie, animali domestici a rischio: ecco cosa fare

Una delle ultime notizie rivela che il vaiolo delle scimmie può essere facilmente trasmesso agli animali domestici. L’Ecdc ha pubblicato una sorta di linea guida su come affrontare il virus.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato una rapida valutazione del rischio a seguito dell’epidemia di Monkeypox. Un virus che si sta diffondendo in diversi paese Europei, Italia compresa, e del Nord America. Oltre a parlare della trasmissione tra uomo e uomo, ha parlato anche dei rischi per gli animali domestici, come cani e gatti.

vaiolo scimmie
fonte foto: AdobeStock

La valutazione del vaiolo delle scimmie dell’ECDC rivela che il virus non si diffonde facilmente tra le persone. La trasmissione da uomo a uomo avviene attraverso lo stretto contatto con materiale infettivo proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, attraverso le goccioline respiratorie in caso di contatto prolungato o attraverso il rapporto sessuale.

Esiste, tuttavia, un possibile rischio di trasmissione da uomo ad animale in Europa. Pertanto è necessaria una stretta collaborazione tra le autorità sanitarie pubbliche umane e veterinarie per gestire al meglio gli animali domestici esposti e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica. Gli esperti stanno monitorando il virus da vicino, per evitare che gli animali siano a rischio.

Vaiolo delle scimmie, rischio zoonosi: animali domestici in pericolo

Dopo la lunga pandemia ed il lockdown, in molti temono che il vaiolo delle scimmie possa essere una sorta di Covid 2.0. Tuttavia, nonostante sia stato lanciato l’allarme in Italia, così come in tutta Europa, la trasmissione è molto più complicata rispetto al coronavirus. Il rischio complessivo è valutato come moderatamente basso per le persone.

Ma se l’uomo reagisce bene a questo tipo di virus, cosa diversa è per gli animali domestici che potrebbero avere delle serie conseguenza. Per questo motivo l’ECDC ha sottolineato che in caso di positività del padrone o di una persona in casa, gli animali andrebbero messi in quarantena, quindi isolati in casa. Oppure accompagnati in strutture sanitarie.

Secondi quanto si legge sulle linee guida del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, i roditori sono i più esposti. E la diffusione del virus per loro è molto più pericoloso rispetto agli esseri umani. Se il vaiolo delle scimmie dovesse diffondersi tra la fauna, qui ci sarebbero diversi danni, visto che si tratterebbe di una vera epidemia.

Per questo motivo l’ECDC ha richiesto un impegno concreto da parte di tutte le autorità sanitarie e veterinarie. Così da identificare, isolare e tracciare il percorso del virus, sia per gli umani che per gli animali. Esistono ancora alcune incognite in merito a questo focolaio, ma il centro europeo continua a monitorare da vicino gli sviluppi. Così da aggiornare sulla valutazione del rischio appena saranno disponibili nuovi dati e nuove informazioni.

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