SuperEnalotto e vincita, la percentuale di fisco e notaio che in pochi sanno

Nel caso di vincita al SuperEnalotto, qual è la percentuale del notaio e quale quella del fisco? I dettagli e le cifre che non tutti sanno

SuperEnalotto e vincita, la percentuale di fisco e notaio che in pochi sanno
Soldi (fonte foto: Adobe Stock)

La vincita al SuperEnalotto è un sogno cullato da molti, poiché sono in tantissimi ad immaginare, sperare e sognare di essere baciati dalla fortuna, di rientrare proprio tra i pochi fortunati ad incassare una cifra da capogiro: ma qual è la percentuale del notaio e quale quella del Fisco? Cosa c’è da sapere, i dettagli che non tutti conoscono.

Immaginando una eventuale vincita al SuperEnalotto, il fortunato non potrebbe incassare tutta la cifra in oggetto, ma una parte di tale somma dovrebbe andare al professionista incaricato di occuparsi della pratica e all’Agenzia di riscossione.

Ad occuparsi di tale tema è Contocorrenteonline.it che nel proprio approfondimento tratta proprio della questione, spiegando che nel caso di piccoli importi, il fortunato potrebbe andare al bar o alla tabaccheria presso cui ha avuto luogo la vincita e riscuotere il premio.

Laddove però si tratti di una somma elevata, diversa sarà la procedura che vedrebbe spesso il vincitore, si legge, optare per rivolgersi al notaio. Di seguito, un focus sulle cifre, ma ecco cosa c’è da sapere.

SuperEnalotto e vincita, quanto prende il notaio: la percentuale

Possono essere davvero svariate le curiosità e gli aspetti su cui concentrasi quando si parla di SuperEnalotto e vincita, al cui riguardo è però anzitutto opportuno ed importante sottolineare che il gioco è tale se resta nella sua dimensione ludica, e per tale ragione va fatto in modo responsabile, giocando quindi con cautela ed attenzione, senza esagerare e con moderazione, poiché può creare dipendenza.

A soffermarsi su di un aspetto particolare è Contocorrenteonline.it che pone l’attenzione sulla percentuale incassata dal notaio, ovvero dal professionista incaricato di gestire la pratica nel caso di una eventuale vincita.

La relativa parcella farebbe infatti riferimento a numeri percentuali, e quindi la percentuale di una somma alta eventualmente vinta sarebbe quindi corposa.

Come si può leggere e viene spiegato, rivolgersi al notaio porta con sé la tutela della privacy da parte del professionista che lo porterà a tenere il segreto professionale e quindi a non rilevare l’identità dell’ipotetico fortunato, che dal canto suo non vorrà far sapere di sé, giacché la somma eventualmente vinta sarebbe di milioni di euro.

La parcella si fonda su una percentuale prevista, spiega Contocorrenteonline.it, che va dall’1 al 3% dell’importo vinto. Immaginando una vincita di 20 milioni di euro, la percentuale del professionista si aggirerebbe tra i 200 mila e i 600 mila euro.

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SuperEnalotto e vincita, Fisco e Stato: qual è la percentuale?

Un eventuale vincitore che sceglie di rivolgersi al notaio dopo esser stato baciato dalla fortuna al SuperEnalotto, dunque, dovrebbe destinare una parte della ipotetica somma al pagamento della parcella e della prestazione del professionista.

Allo stesso tempo, però, un altro ruolo in una vicenda ipotetica come quella in questione fondana su una eventuale vincita al SuperEnalotto, è rappresentato dal Fisco, che tratterrebbe parte della vincita stessa.

Come spiega Contocorrenteonline.com, la parentale prevista è del 20% dell’importo che eccede 500 euro. A tal riguardo, dunque, in una vittoria pari a 20 milioni di euro, il Fisco incasserebbe una cifra pari ad un quinto della somma, all’incirca 4 milioni di euro.

Immaginando un calcolo finale tra notaio e fisco, partendo da una vincita di 20 milioni, il vincitore percepirebbe alla fine un premio, viene spiegato, di circa 15 milioni.

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