Canone RAI, si paga anche con tablet e smartphone? L’inevitabile verità

Il canone RAI si potrebbe presto pagare anche in caso di possesso di tablet e smartphone. La proposta è partita dall’amministratore delegato. Ecco i dettagli.

Canone RAI, smartphone e tablet (AdobeStock)
Canone RAI, smartphone e tablet (AdobeStock)

La tecnologia avanza senza problemi. Oggi è possibile avere molti servizi con diversi dispositivi. Ad esempio, è possibile guardare la TV anche non usando un televisore. Le applicazioni Rai e Mediaset sono molto usate dagli utenti. Proprio questo ha fatto scattare una proposta molto particolare.

Come sappiamo, il canone RAI si paga solo in caso di possesso della TV. Guardarla sullo smartphone o un tablet non porterebbe il pagamento di nessuna tassa. A questo proposito, l’amministratore delegato Carlo Fuortes ha lanciato una proposta destinata a far discutere. L’idea è di far pagare, appunto, il canone RAI anche a chi possiede pc, tablet e smartphone. Così da bloccare possibili furbetti che dichiarano di non avere TV ma poi guardano i programmi altrove.

Come sappiamo, è possibile essere esonerati dal pagamento del Canone se non si ha una TV a casa. Con tale proposta, il vincolo, però, potrebbe cadere. In caso, le uniche esenzioni sarebbero quella dell’età, almeno 75 anni, e quella del reddito, massimo 8.000 euro. Ma, come sottolinea il sito laleggepertutti, resta un dubbio. Quello che, in caso di passaggio della proposta, venga a cadere l’obbligo del possesso del televisore. Ecco la risposta.

Canone RAI, cambia tutto? Ecco la proposta

L’introduzione di questa regola, porterebbe ancora più dubbi. Come riportato da laleggepertutti, facendo cadere l’obbligo aumenterebbero le persone esonerate al pagamento del canone RAI. Questo perché, ci sono molte persone che usano il cellulare solo per chiamare e scambiare messaggi. Niente connessione e nessun tipo di applicazioni. Inoltre, un’altra differenza sarebbero i canali trasmessi. In streaming non viene trasmesso tutto. Molto è legato ai diritti televisivi.

Insomma, una situazione davvero complessa. A peggiorare il tutto ci sarebbero le infrastrutture italiane. La didattica a distanza ha portato a galla dei problemi molto seri. In cui ci sono zone praticamente con una connessione davvero scarsa. Per questo motivo, tale tassa presuppone anche un grande investimento sulla banda larga del Paese.

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Come detto all’inizio, si parla solo di una proposta. Allo stato attuale non c’è nulla di definitivo. Come abbiamo visto, però, i problemi in questo caso sarebbero tanti. Probabilmente troppi. Cosa che, come abbiamo visto, non esclude nessun esito in merito.

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