IPTV e pezzotto, sanzioni ed indagini sulla pirateria online: i dettagli

Grande attenzione sul tema della pirateria online e sul fenomeno della IPTV e sul cosiddetto pezzotto tra indagini e maxi sanzioni: di cosa si tratta

IPTV e pezzotto, sanzioni ed indagini sulla pirateria online: il caso
Denaro (fonte foto: AdobeStock)

È un tema delicato e che desta grande attenzione, quello inerente alla pirateria online, con novità che arrivano in merito ad una indagine riportata da everyeye.it sul fenomeno dell’IPTV e del pezzotto: ma ecco di che cosa si tratta in particolare.

Stando a quanto si apprende, il Nucleo di Polizia Economica-Finanziara della Guardia di Finanza di Venezia, si legge, starebbe portando a termine l’indagine “IPTV Special”, che come si può intuire, è legata proprio sulla pirateria audiovisiva e il sopracitato fenomeno dell’iPTV.

Everyeye.it spiega che ad essere state denunciate sarebbero state più di 70 persone, rispetto ad un giro che avrebbe coinvolto circa 65 mila abbonamenti pirata attraverso cui sarebbero stati ritrasmessi ad un costo basso i contenuti di alcune pay tv. Un giro di affari, si legge, che in totale si aggirerebbe su più di 1 milione di euro.

IPTV e pezzotto, indagine sulla pirateria online: le maxi multe

Argomento dunque molto delicato e complesso, quello inerente la pirateria online, con la suddetta indagine riportata da everyeye.it ed operata dal Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia.

Tali indagini, si legge, che sono state condotte sotto la direzione della Procura di Taranto, avrebbero condotto alla scoperta di una struttura composta da 3 livelli. Il primo di questi, sarebbe stato formato da coloro che decriptavano il segnale delle pay tv e curavano i dettagli dal punto di vista economico – finanziari, si legge su key4biz.it.

Il secondo sarebbe stato composto dai, “reseller”, ovvero da coloro che si sarebbero trasformati in piccoli imprenditori, si apprende, e che avrebbero venduto gli abbonamenti pirata. Infine il terzo livello che sarebbe stato composto dai circa 65 mila clienti finali che, mediante una spesa relativa, avrebbero goduto dei servizi televisivi delle principali piattaforme digitali.

Dopo quanto scoperto, si sarebbe proceduto al blocco del sito web dove sarebbero state fornite le informazioni e le istruzione al fine di poter avere accesso all’abbonamento. Inoltre, si legge che le forze dell’ordine avrebbero anche dato seguito al sequestro del materiale hardware, software e carte di debito su cui sarebbero confluiti i ricavi.

Everyeye.it, che menziona quanto riportato da Key4biz, spiega che sarebbero in arrivo sanzioni importanti per i 49 rivenditori individuati, che avrebbero un ammontare complessivo di circa 500 mila euro.

Alcuni di loro avrebbero già pagato le proprie sanzioni; sembrerebbe inoltre che la Guardia di Finanza starebbe ora concentrando la propria intenzione sui circa 65 mila utenti, al fine di individuare le possibili single responsabilità.

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Come spiega Key4biz.it, il contrasto alla pirateria audiovisiva e alle varie forme di diffusione indebita attraverso il web delle opere di ingegno tutelate, sono aspetti molto importanti per il Corpo.

Si tratta di operazioni legate alla tutela dei diritti di coloro che che svolgono attività artistica, ma anche dei lavoratori e delle maestranze che lavorano, ciascuno al proprio livello, per dar vita a contenuti artistici e culturali che arrivano poi sui dispositivi, con i clienti che legalmente ed onestamente ne usufruiscono pagando il proprio abbonamento.

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