Malattie cardiovascolari e sonno, c’è un nesso? La risposta è data dalla scienza

La qualità del sonno incide sul corpo e la mente. Uno studio ha sottolineato un orario in cui dormire che potrebbe prevenire l’infarto e le malattie cardiovascolari.

Malattie cardiovascolari, sonno (AdobeStock)
Malattie cardiovascolari, sonno (AdobeStock)

Per garantire un buono stato di salute c’è bisogno di tante azioni. Dall’alimentazione, all’attività fisica fino ad arrivare ad un sonno di qualità. Tutte queste cose possono permettere, in qualche modo, prevenzione. Il nostro obiettivo, in questo caso, è sul sonno. Soprattutto le sue alterazioni, eventuali, sul sistema cardiocircolatorio.

In sostegno al nostro discorso arriva uno studio recente effettuato all’Oxford Academic. Ricerca che si è focalizzata sull’eventuale nesso tra il sonno e la salute del cuore. La conduzione della ricerca è stata fatta sui ritmi del sonno in riferimento ad un campione corposo di persone.

Come ben sappiamo, gli sforzi quotidiani devono legarsi ad un sonno con una qualità buona. Senza quest’ultimo tassello si possono alterare i bioritmi e portare dei risvolti negativi all’organismo. Non a caso le malattie cardiovascolari hanno un livello di allerta molto ampio. Non è un caso che l’INPS dia degli aiuti a tal proposito. Dallo studio condotto, però, ci sarebbe un orario perfetto per non avere problemi di questo tipo. Ecco di cosa si tratta.

L’orario che potrebbe scongiurare le malattie cardiovascolari

Molti sapranno che il nostro sistema si definisce anche con il ciclo circadiano. Questo permette una evoluzione dello stato fisico e mentale a seconda dei momenti della giornata. E, la ricerca, ha posto in essere un quesito interessante. Un probabile nesso tra l’orario in cui si va a dormire e le malattie cardiovascolari. Come riportato da proiezionidiborsa, si sono chiesti se l’interruzione dell’orologio biologico potesse avere pesanti conseguenze.

La ricerca è stata condotta prelevando dei dati sui tempi di sonno e risveglio. La tempistica è stata di 6 anni dalla prima registrazione. Il campione era composto di 80 soggetti. La cosa che si è notata è che il 3,6% ha sviluppato una patologia cardiovascolare durante il follow-up. I dati sono stati registrati tramite un accelerometro da polso. I primi dati da sottolineare riguardano chi va a letto da mezzanotte in poi. I ricercatori hanno parlato di un rischio più alto del 25%. Mentre un 24% per chi andava a dormire prima delle 22.

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L’orario, dunque, perfetto per addormentarsi e non avere problemi al cuore sarebbe quello compreso tra le 22:00 e le 23:00. Inoltre, i dati emersi non hanno segnalato alcuna differenza tra gli uomini e le donne.

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