Smettere di fumare porta degli enormi benefici alla salute. Ma l’astinenza potrebbe portare a rifugiarsi nel cibo. Ecco come fare per arginare il tutto.
Tra le tante attività dannose al nostro organismo rientra certamente il fumare. Questo è un vizio che accomuna tante persone a cui è difficile dire no. Una volta preso il via, tornare sui propri passi non è affatto facile. Per dire stop ci vuole tanta forza di volontà ma una volta fatto si possono avere solo benefici. Smettere di fumare permette di prendere una strada più salutare.
Una volta smesso di fumare, però, si potrebbero prendere qualche chilo di troppo. Questa pare una leggenda metropolitana ma è una situazione abbastanza diffusa. Resta il fatto che, smettere di fumare, porta dei grossi benefici alla salute personale. Quello da comprendere è perché smettere di fumare porta ad ingrassare.
In nostro supporto arriva la Fondazione Veronesi che ha spiegato i motivi che conducono a prendere peso. Andiamo a vedere di cosa si tratta e come cercare di arginare soprattutto il primo momento senza fumare.
Perché smettere di fumare fa ingrassare? Ecco i motivi
Uno dei principali motivi che portano ad ingrassare riguarda il sistema oppioide del cervello. L’astinenza di nicotina porterebbe i recettori ad essere sollecitati. Cosa che provocherebbe maggiore appetito. Si genererebbe, dunque, il craving. Una fame mentale che porterebbe il soggetto in direzione di cibi grassi e piacevoli. Cosa che aumenta con lo stress e che, insieme all’astinenza, segnerebbe una diminuzione della dopomina. Ormone che prima veniva stuzzicato dalla nicotina. In assenza di essa ci si rifugia sul cibo.
Quindi, al posto della sigaretta, il soggetto compenserebbe con uno spuntino. Al di là di questo scenario, smettere di fumare permetterebbe di riassaporare gli alimenti. Odori e sapori risulterebbero più percepibili. Tutto questo porta il soggetto verso il cibo. In aggiunta, la nicotina diminuisce la fame. La sua assenza apre porte prima socchiuse.
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La situazione, però, pare si verifichi immediatamente dopo aver smesso. Tutto gestibile tramite il saper distinguere fame reale e quelli di compensazione. Oltre a dedicarsi all’attività fisica. Come di consueto, farsi accompagnare in questo percorso dal medico è una delle scelte più sensate.