Covid, come muoversi a Natale e Capodanno? Regole e zone off limits

Natale e Capodanno si avvicinano. Tra regole e nuove varianti Covid, i viaggi sono messi a dura prova. Andiamo a vedere le regole da seguire e le zone inaccessibili.

Covid, viaggi e regole (AdobeStock)
Covid, viaggi e regole (AdobeStock)

Il periodo di natale e di fine anno è sempre molto atteso. L’anno scorso, praticamente tutti, lo abbiamo passato in casa. Quest’anno, con la gestione del Governo le cose sono leggermente diverse. Molti italiani, infatti, hanno espresso la volontà di passare questo periodo fuori dal loro ambiente. Situazione non facile date le nuove regole e la variante sudafricana che incute timore.

Per quanto riguarda l’Italia, gli spostamenti sono possibili. E lo saranno fino a quando la situazione dei colori regionali rimarrà questa. In caso di zona rossa, invece, le cose cambierebbero. In tale scenario, gli spostamenti sarebbero vietati anche all’interno del proprio Comune. Salvo situazioni di necessità come quelle di salute o di gestione alimentare.

Diverso il discorso se si vuole andare oltre le Alpi. Naturalmente ogni paese ha le sue regole. Queste, inevitabilmente, devono essere rispettate da chi viene dall’estero. Andiamo a vedere tutte le regole per i vari paesi con restrizioni, quelli senza e quelli off limits.

Covid, dove passare Natale e Capodanno? Regole e scenari

Le zone di interesse pe i viaggi sono tante. Come sappiamo, in un nuovo paese dovremmo accettare le regole senza condizione alcuna. Andiamo a vedere le varie situazioni dei paesi europei.

  • Francia: nel paese francese vale il green pass. Non c’è obbligo di mascherina, eccetto in situazioni di assembramento. Il pass sanitarie è richiesto per l’accesso di teatri, cinema, musei. E verrà richiesto anche prima di imbarcarsi su mezzi di trasporto;
  • Austria e Germania: Come sappiamo, l’Austria è in pieno lockdown. Questo durerà almeno fino al 12 dicembre. Per accedere al paese servirà il Green Pass o il tampone molecolare nelle 72 ore precedenti. Per chi non lo avesse a disposizione dovrà farlo entro 24 ore dall’ingresso in Austria. Simile il discorso sulla Germania. Con un Green Pass per le persone dai 12 anni in poi. Le regole sui tamponi sono quelle conosciute. L’unica regola, riportata da il Corriere, è quella del 2G. Si tratta dei luoghi chiusi accessibili solo a vaccinati o guariti. Ed è una decisione che spetta agli stati federali singoli;
  • Penisola iberica: La situazione in Spagna è particolare. Per chiunque volesse visitare il paese deve aggiornarsi settimanalmente dalla lista che pubblica il Governo. Lista che si può trovare sul sito “Viaggiare sicuri“. Per il Portogallo ci sono le regole solite. Vanno dal Green Pass ai tamponi negativi. L’obbligo del GP, però, manca per i ristoranti, alberghi e palestre. L’uso della mascherina, invece, è richiesto per luoghi di intrattenimento, trasporti pubblici e ospedali;
  • Gran Bretagna: Le regole, qui, sono diverse. Bisogna aver obbligatoriamente fatto una porzione del ciclo vaccinale. In aggiunta, attenti ai paesi in lista rossa. Per quelli che sono stati nei 10 giorni precedenti bisognerà fare il tampone entro 48 ore dall’arrivo. Oltre a compilare un “passenger locator form”. Se non si dovessero eseguire questi step, ci sarà l’isolamento fino all’esito del tampone.

Dai paesi senza restrizioni a quelli off limits

Le restrizioni saltano se si decide di visitare posti caldi e non accessibili a tutti. Si tratta di luoghi come Maldive, Mauritius, Egitto, Seychelles. Al rientro, però, il modulo citato nel caso britannico e il tampone rapido o molecolare da fare prima del rientro in Italia (48 ore).

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I paesi inaccessibili sono quelli in cui la nuova variante Covid, Omicron, spadroneggia. Si tratta, dunque, di Sudafrica, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Malawi, Lesotho. E ancora, Namibia ed Eswatini. Mentre per Giappone, Israele e Marocco il discorso è diverso. Questi tre paesi hanno chiuso le frontiere a tutti. Così non ci potranno essere entrare. Oltre al fatto di non rischiare che uno straniero intacchi la loro gestione della pandemia.

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