Bollo auto, non è sempre da pagare: ecco i casi in cui scatta l’esenzione

Il bollo auto è, per molti automobilisti, una tassa da pagare insindacabilmente. Ma ci sono casi che permettono l’esenzione. Andiamo a scoprire quali.

Esenzione bollo auto (AdobeStock)
Esenzione bollo auto (AdobeStock)

Tra le tante spese che ha un’automobile c’è sicuramente quello del bollo auto. Questa è una tassa annuale in cui ogni proprietario è chiamato a pagare. Naturalmente, la mancanza di pagamento porterebbe a controlli e multe. Ecco perché, in base a vari fattori, il bollo auto si paga prima dell’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza.

Da come abbiamo visto, la tassa è da pagare ma ci sono dei casi che possono portare all’esenzione. In sintesi, il versamento non è necessario anche se formalmente richiesto. Un primo appunto è quando si verifica un errore. Questo è causato dall’Agenzia delle Entrate al momento della consegna della cartella. Si parla di errore procedurale.

In presenza di tale errore, l’automobilista non deve pagare la tassa. Anche se avrebbe comunque dovuto farlo. Quindi, se il contribuente riceve prima l’accertamento fiscale non deve pagare quanto gli è dovuto. C’è anche un altro caso che permette una sorta di “esenzione”. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Bollo auto; ecco l’altro caso che permette “l’esenzione”

Detto prima dell’errore procedurale ora passiamo ad un altra situazione. Questa ci viene riportato da Sicurauto e parla di un altro errore targato Agenzia delle Entrate. Il momento focale è quando nella cartella esattoriale sul bollo auto sono raggruppati vari aspetti sotto una sola voce. Gli aspetti di riferimento sono la somma da versare e gli interessi per il ritardo. In quel caso, la cartella è considerata nulla. A non avere valore saranno anche i successivi solleciti.

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Unica postilla è che l’annullamento non è automatico. Questo deve essere, comunque, sancito dalla Commissione tributaria provinciale. Da sottolineare che ci sono delle ottime possibilità di vittoria. In ultima analisi, ci può essere anche la prescrizione. Questa si verifica quando il Fisco notifica l’atto dopo 3 anni. Anche qui, però, bisognerà passare dalla Commissione tributaria per accertare la questione. Insomma, questi sono piccoli dettagli che vanno considerati. Così da far scattare un’esenzione inaspettata.

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