Pane, occhio alla “truffa” dell’etichetta: ecco a cosa fare attenzione

Il pane può essere oggetto di una “truffa”. Tutto si riferisce sia all’etichetta ma anche al confezionamento. Ecco a cosa fare attenzione.

Pane, truffa (AdobeStock)
Pane, truffa (AdobeStock)

Uno dei prodotti più noti della cucina italiana è il pane. Questo può essere mangiato in vari modi. Si può acquistare sia in panetteria che al supermercato. Ma anche lui è oggetto di una particolare “truffa“. Queste perché esiste sia quello fresco sia quello precotto o surgelato.

Come avrete capito, la “truffa” si nasconde nell’omettere che il prodotto sia surgelato. Questo perché, il pane precotto va confezionato con la dovuta etichetta con dicituraottenuto da pane parzialmente cotto surgelato” o ” ottenuto da pane parzialmente cotto“. Anche perché ci possono essere nei supermercato dei servizi self-service in cui il cliente si gestisce da solo.

Queste regole sono state sancite dal Consiglio di Stato. Le regole sono chiare e sottolineano come i consumatori devono essere a conoscenza delle caratteristiche del prodotto. Come riportato da investireoggi, un caso ha fatto scuola. Andiamo a vedere il caso di Gallipoli avvenuto nel gennaio del 2020.

La “truffa” del pane: il caso Gallipoli

Come abbiamo precedentemente detto, il prodotto precotto o surgelato deve essere confezionato con la dovuta etichetta. Va separato dal quello fresco. Nel caso non fosse possibile la cottura può essere terminata anche in negozio. Ma con il doveroso rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Il caso di cui si è discusso è avvenuto a Gallipoli. I Nas sono intervenuti sequestrando ben 23 chili di pane precotto. Il prodotto non era confezionato e il cliente poteva imbustarlo autonomamente. La motivazione è stata, appunto, quella del mancato preconfezionamento. Questo ha portato la questione in tribunale, dove la terza sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società. Nella sentenza si sottolineava proprio la dicitura prima descritta.

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La sentenza è stata fondamentale per cambiare le carte in tavola. Come riportato da quifinanza, i clienti non troveranno più diversi tipi di pane sfuso. Se ci dovessero essere ancora dei casi, i titolari del supermercato rischierebbero grosse sanzioni e la sospensione dell’attività.

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