Luigi Busà è uno degli sportivi italiani più importanti di questo periodo. Nell’ultima Olimpiade è arrivato nell’olimpo degli sportivi.
Lo sport appassiona e accomuna tantissime persone. Ha la capacità, in determinate circostante, di far uscire dei talenti che poi diventano leggendari. Ogni volta che ci sono le Olimpiadi, tutti seguono con grande interesse le varie discipline in cui gli italiani sono impegnati. Un grande protagonista di Tokyo è stato il karateka Luigi Busà.
La storia del karateka Luigi Busà è molto particolare. È una storia di rivincita, da piccolo era obeso e ha fatto di tutto per cambiare quella situazione. Ci è riuscito con grande merito e dedizione e ora si è affermato come uno degli sportivi più importanti della storia italiana.
Il karateka è nato in una famiglia karateka, infatti anche le sue sorelle Lorena e Cristina praticano questa disciplina ed hanno raggiunto livelli molto alti. Lui inizia all’A.S.D Centro Arti Marziali di Avola e nel 2006 diventa il più giovane a conquistare la vetta del Mondo della World Karate Federation. Successo che bisserà nel 2012.
Il soprannome dato al karateka è quello di “Gorilla d’Avola” e nella sua carriera è riuscito ad arrivare a traguardi incredibili. Per quanto riguarda i Mondiali vince due ori a Parigi e Tampere (2012, 2006), e argenti a Belgrado, Brema e Madrid (2010, 2014, 2018) e 1 bronzo a Linz nel 2016.
Aumenta il suo palmares con gli europei in cui vince 5 ori, 2 argenti e 8 bronzi. Ma l’ultimo grande avvenimento si è svolto nelle passate Olimpiadi disputate a Tokyo. Manifestazione in cui anche la moglie, karateka, avrebbe dovuto gareggiare ma non è riuscita a qualificarsi.
A Tokyo è arrivato con i favori del pronostico, non sempre chi parte favorito poi arriva alla meta più alta ma Luigi Busà ci è riuscito. Ha conquistato un oro nella categoria Kumite – 75 kg davvero straordinario. Il suo trionfo ha segnato anche un record da non dimenticare: la medaglia conquistata era 37esima delle Olimpiadi di Tokyo. Superando il record fatto nel 1932 a Los Angeles e nel 1960 a Roma di 36 medaglie.
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Si sa molto della storia dell’atleta, davvero ogni informazione possibile sulla sua carriera. Ma un piccolo dettaglio sfugge, quello che riguarda il suo stipendio. Non si conoscono le cifre esatte.
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